Degrado crescente, spazi sociali che scompaiono e un futuro sempre più incerto per il quartiere. È lo scenario che si profila attorno al teatro Murialdo, storico punto di riferimento di via Chiesa della Salute in Borgo Vittoria, che oggi rischia di abbassare le serrande per sempre.
A lanciare l’allarme è stato il Tavolo delle Associazioni del quartiere, che ha organizzato un dibattito pubblico sul posto per accendere i riflettori su una struttura rimasta chiusa dopo decenni di attività. Servirebbe una messa in sicurezza dell'area, ma i costi sono fuori portata.
L’allarme delle associazioni
"Questo incontro è stato voluto per accendere l’attenzione su una realtà chiusa, che è stata attiva tanti anni e ha avuto vicissitudini– ha spiegato Giorgio Faccenda del Tavolo delle Associazioni di Borgo Vittoria–. Oggi necessita di una messa a norma della struttura ma la proprietà di Chiesa della Salute non ha i fondi per coprire i costi. Capiamo che sia una questione privata ma vorremmo attirare l’attenzione su questo spazio molto sentito dalla comunità del quartiere. Tenerlo chiuso vuol dire un’opportunità persa, che avrebbe consentito al quartiere di riavvicinarsi all’ambiente del teatro".
L’ex gestore, l'Associazione Accademia dello Spettacolo, potrebbe infatti alzare bandiera bianca dopo un aumento del 30% dei costi nell’ultimo anno. Inoltre, le spese strutturali necessarie sono state stimate in oltre 200mila euro. L’unica via possibile, per ora, potrebbe essere quella di cercare sponsor privati che evitino di relegare il Murialdo a semplice laboratorio chiuso al pubblico per motivi di sicurezza.
Politica e istituzioni in campo
"Nelle nostre periferie c’erano diversi teatri negli oratori, che rappresentavano forme importanti di partecipazione– ha osservato la consigliera regionale del PD, Nadia Conticelli–. Alcuni hanno chiuso da tempo a causa delle nuove norme di sicurezza, che impongono investimenti pesanti. Il Murialdo stava resistendo e credo che su questo caso si possa aprire un tavolo tra Regione, Comune e Curia. La burocrazia è tale che non sempre si riesce ad accedere ai finanziamenti. Su questo il Comune non poteva neanche usare i fondi del Pnrr perché non si tratta di una proprietà comunale. Gli oratori restano comunque una rete fondamentale per i giovani".
Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle, con il consigliere regionale Alberto Unia: "Il problema grosso è la proprietà, che è della Diocesi di Torino, e questo frena molto su bandi e interventi. Allora perché non provare a chiedere un incontro congiunto con la diocesi, tra associazioni e istituzioni, per spiegare l’importanza di questo presidio sul territorio. Magari così si riuscirebbe a ottenere più attenzione, spese più basse o progetti condivisi".
Le difficoltà della parrocchia
Dal canto suo, la parrocchia Nostra Signora della Salute conferma la volontà di non abbandonare il teatro, ma ribadisce che la questione economica resta l’ostacolo principale.
"Ci sono state valutazioni anche con il coinvolgimento della diocesi– ha spiegato un referente parrocchiale–. Nessun ente oggi ha disponibilità economiche, nessuno vuole escludere nulla, ma bisogna anche vedere la natura di eventuali bandi. Se poi nella progettualità si potrà spezzettare il problema potrebbe la considereremo come un’opzione, ma comunque andranno valutati tutti i casi".