A Torino si va verso una piena trasformazione nella raccolta dei rifiuti. Da Falchera a Vanchiglia, passando per le zone più auliche della città. Amiat dà i numeri del percorso avviato e che verrà completato entro gennaio 2026.
La società legata a Iren conta 1.718 dipendenti che operano quotidianamente con quasi 1.300 mezzi. Nove le sedi operative in città e sette ecocentri (e un ottavo in arrivo).
Sono alcuni dei numeri forniti da Amiat nel corso di una commissione comunale sul Piano del 2025. Un anno, come detto, che prevede diversi cambiamenti in aree della città su cui esistevano ancora modalità di raccolta superate.
Dal Quadrilatero ai Murazzi
L’estate è stata foriera di novità per l’area tra Corso Inghilterra e via della Consolata con la consegna di 910 contenitori che andranno a coprire oltre 10mila tra utenze domestiche e negozi per avviare il servizio porta a porta. Mentre in fase di completamento l’attività sull’area del centro più aulico, che va da Porta Nuova verso i Murazzi e che copre fino a parte di Corso San Maurizio. Anche qui entro l’anno si passerà al porta a porta per circa 10mila utenze.
A Vanchiglia si differenzia con un sistema misto
Discorso analogo, seppur con qualche differenza, a Vanchiglia dove si applicherà un sistema misto: porta a porta per carta, rifiuti organici e non recuperabili, mentre verranno mantenute postazioni stradali per vetro, metalli e plastica, a causa (anche) della movida nella zona. Si prevede di far entrare a regime il sistema di raccolta differenziata entro gennaio 2026 per oltre 8mila utenze domestiche e un migliaio di esercizi.
Funzionano le ecoisole di Falchera
Mentre segnali positivi, almeno su quanto rileva Amiat, arrivano da Falchera, Regio Parco e Rebaudengo con 181 punti di raccolta stradale attivati per servire circa 17.000 utenze totali e con le ecoisole dove, al momento, non si registrano abbandoni impropri.
La differenziata non cresce
I quantitativi previsti per il 2025 parlano di 243.000 tonnellate di raccolta differenziata e 170.000 tonnellate di rifiuti non recuperabili. Dopo il 57,37% di raccolta differenziata nel 2024, la previsione per il 2025 punta a un 58%. Una crescita lenta, che si può ancora incrementare, ma che, come ha fatto notare il consigliere Silvio Viale, ha raggiunto una sorta di plateau negli ultimi anni. L’estensione del porta a porta sulle zone mancanti in Città punta a far salire la percentuale, ma, realisticamente, sarà difficile incrementare di molto la quantità.
“Abbiamo raggiunto un punto da cui è difficile crescere ancora - ha ammesso Paola Bragantini presidente di Amiat rispondendo in commissione - bisognerà inventarsi qualcosa.”
Importante la qualità del rifiuto
Come specificato la difficoltà di smaltimento arrivano soprattutto dalle utenze non domestiche. Sono quelle commerciali, spesso legate alla ristorazione a fare più fatica in questo senso. Serve, quindi, un ragionamento anche e soprattutto sulla qualità del rifiuto che inficia sui costi e a cascata sul corretto ciclo di smaltimento. La plastica rappresenta la fetta più importante costituendo il 48% del rifiuto.
Come la percentuale di raccolta rimane pressoché invariato anche il corrispettivo di servizio (si prevedono circa 181 milioni di euro come l’anno scorso). Intanto, prosegue il cantiere del nuovo centro di raccolta tra via Massari e via Reycend, finanziato con 2 milioni di euro del PNRR: la fine lavori è prevista per aprile 2026.