Attualità | 19 ottobre 2025, 17:45

Tra porte arrugginite e bombole del gas, lo Stura è un immondezzaio: recuperate due tonnellate di rifiuti

Venti volontari di Plastic Free all'opera per ripulire il letto del fiume diventata una vera e propria discarica

Il letto del fiume Stura è diventato un’arena di rifiuti a cielo aperto.  Lì dove dovrebbe correre l'acqua è un affluire continuo di immondizia e inciviltà. Durante un’azione di pulizia, i volontari del Plastic Free Onlus ne hanno recuperate quantità importanti: tra gli oggetti rinvenuti, una porta di ferro arrugginita, una gomma agricola quasi sepolta dalla sabbia, una bombola del gas corrosa, decine di bottiglie di birra, indumenti e materiali gettati con totale incuria. È stata trovata persino una tartaruga gonfiabile da spiaggia nascosta nella bassa corrente del fiume.  

L'azione di 20 volontari

Venti volontari sono riusciti a rimuovere oltre due tonnellate di rifiuti in poche ore. Due tonnellate, dal letto di un fiume. Il messaggio lanciato è inequivocabile: il fiume sta gridando aiuto.

“Il letto fluviale non è una discarica - denunciano i referenti di Plastic Free Alessandro e Federico - serve un intervento immediato, strutturale e costante. Soprattutto di educazione e civilizzazione dei fruitori. Non possiamo più chiudere gli occhi”.

“È un peccato - aggiungono - tornare sempre negli stessi posti a pulire. Sarebbe bello trovarli puliti come li abbiamo lasciati.”

Lo Stura discarica naturale

Un intervento proattivo che pone l'attenzione sulla vasta portata del problema dell’abbandono dei rifiuti nei corsi d’acqua. E così, come denuncia l'associazione contro la plastica monouso, zone di forte degrado, come quella dello Stura, rischiano di trasformarsi in vere e proprie discariche naturali, con effetti devastanti per l’ambiente e la salute pubblica. Le immagini della porta arrugginita, della bombola e dei rifiuti abbandonati mostrano l’indifferenza e urlano all'urgenza di un impegno condiviso per il cambiamento.

Redazione

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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