Viabilità e trasporti | 10 novembre 2025, 07:20

Cantieri a Torino, la protesta delle associazioni: “Chi va in bici o a piedi è dimenticato”

Da piazza Baldissera al parco del Valentino, Fiab e Legambiente chiedono percorsi sicuri anche durante i lavori stradali

Il cantiere di piazza Baldissera

Il cantiere di piazza Baldissera

Pedalare in piazza Baldissera o al parco del Valentino, oggi, è impossibile”. Parte da questa constatazione la denuncia di un gruppo di associazioni ambientaliste e di mobilità sostenibile che puntano il dito contro la mancanza di percorsi sicuri per ciclisti e pedoni nei cantieri cittadini.

Nel mirino finiscono in particolare piazza Baldissera e il tratto del parco del Valentino tra corso Dante e corso Raffaello, dove - spiegano - “la realizzazione delle aree di cantiere ha completamente dimenticato chi si muove in bicicletta o a piedi”.

A firmare l’appello sono numerose realtà torinesi: Fiab Torino Bike Pride, FIAB Bici & Dintorni, Fridays For Future, Legambiente, Pro Natura, Toroller Collective, insieme a diversi circoli e comitati civici.

“Manca ogni infrastruttura temporanea per la sicurezza”

Le associazioni denunciano una situazione ricorrente: ogni nuovo cantiere stradale - sia esso per lavori pubblici, rifacimento facciate o interventi nel sottosuolo - finisce per interrompere piste ciclabili e marciapiedi senza prevedere percorsi alternativi sicuri e segnalati. “Ogni volta che aprono un nuovo cantiere - scrivono -, chi pedala si chiede: si saranno ricordati di me?”.

Tra i problemi più frequenti, vengono segnalati: piste ciclabili interrotte senza deviazioni protette, obbligo di spingere la bici a mano su tratti di carreggiata condivisi con auto e bus, segnaletica insufficiente o confusa, marciapiedi bloccati e percorsi pedonali cancellati o deviati su strade trafficate.

Una situazione che, denunciano i firmatari, “mette a rischio la sicurezza e la salute pubblica”, soprattutto in aree di forte passaggio come via Principe Amedeo o corso Vittorio Emanuele II.

“Servono controlli e regole rispettate”

Le associazioni chiedono al Comune di Torino un cambio di approccio nella gestione dei cantieri. Tra le richieste: verificare già in fase di progettazione che i lavori includano percorsi pedonali e ciclabili temporanei, sicuri e protetti, garantire il rispetto dell’articolo 64 del Regolamento edilizio comunale, che obbliga a salvaguardare l’incolumità pubblica e la continuità dei percorsi, potenziare i controlli della Polizia Locale e prevedere sanzioni per i cantieri non conformi e aprire un tavolo di confronto con la Consulta della Mobilità Ciclistica per definire linee guida condivise e una migliore comunicazione preventiva ai cittadini.

“Non è un disagio, ma una violazione di sicurezza”

Questa non è solo una questione di disagio - sottolineano i promotori -, ma di sicurezza. Quando le piste si interrompono o i marciapiedi vengono chiusi, le persone sono costrette a camminare o pedalare in mezzo alle auto. È inaccettabile”. La richiesta, dunque, è chiara: cantieri più attenti, città più sicura e accessibile per tutti, anche durante i lavori.

ph.ver.

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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