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Economia e lavoro | 02 dicembre 2025, 15:27

Moda, Carlo Pignatelli dimezza il personale: la preoccupazione dei sindacati

Filctem Cgil: "Una pericolosa battuta d'arresto per un simbolo torinese del Made in Italy"

Moda, Carlo Pignatelli dimezza il personale: la preoccupazione dei sindacati

Moda, Carlo Pignatelli dimezza il personale: la preoccupazione dei sindacati

L’azienda Carlo Pignatelli, storico marchio torinese della moda nel settore wedding e cerimonie, ha recentemente aperto la procedura di licenziamento collettivo per 14 dipendenti, su 42 lavoratori attualmente impiegati tra la sede di Via Reiss Romoli e la storica boutique monomarca in via Cernaia a Torino.

Neanche l’intervento del nuovo azionista di maggioranza è riuscito nell’intento di risollevare le sorti dell’azienda: la nuova proprietà, sopraggiunta a marzo 2024, si era presentata come portatrice di innovazione e volta all’espansione verso nuovi mercati, anche internazionali. L’esito finale però purtroppo dimostra l'inefficacia di detta progettualità e l'assenza di una volontà di rilancio.

"La motivazione per i licenziamenti, addotta nella procedura, è quella di ridimensionare le funzioni (commerciale, amministrazione, centralino, stile e acquisti) ed esternalizzare quanto rimasto di attività lavorativa produttiva (magazzino e laboratorio), cuore pulsante del know how sartoriale del brand", spiegano i sindacati in una nota. "Questa decisione, a detta della società, dovrebbe servire a far sopravvivere l’impresa, ma per la Filctem ci sono seri rischi all’orizzonte: senza una vera e propria strategia di rilancio e un serio piano industriale per il futuro, il destino dell'intera attività sarà compromesso".

"A nulla sono valsi i tentativi messi in atto dal sindacato negli incontri previsti dalla procedura di ottenere un piano sociale, che nello specifico avrebbe potuto contemplare un ammortizzatore sociale in deroga, non solo come tale nella sua funzione ma anche come strumento utile per rilanciare e mantenere a Torino l’esistenza di questo noto marchio. Inoltre, diversi dipendenti ad oggi vantano un ritardo nei pagamenti di alcune mensilità", denuncia Filctem Cgil .

"Individuare soluzioni alternative rispetto al licenziamento di lavoratori e lavoratrici che da oltre 20 anni, grazie al loro lavoro, hanno reso possibile la creazione di un brand leader in questo settore, non solo è un dovere sociale da parte imprenditoriale, ma è anche il presupposto per invertire la rotta rispetto a una gestione manageriale e finanziaria che non è stata capace di rispondere alle attuali sfide del mercato - conclude la nota del sindacato - La scelta finale della proprietà getta un’ombra cupa sul futuro di un'azienda simbolo del tanto vantato Made in Italy, tanto buono da sbandierare quando conviene dal punto di vista commerciale e dell’immagine, quanto inutile quando si tratta di salvare lavoratrici e lavoratori dal licenziamento".

comunicato stampa

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