“Ci aspettiamo che a distanza di tre anni il Governo mantenga gli impegni presi in campagna elettorale. Chiediamo buon senso e rispetto della parola data. Guardando a come si prospetta la legge di Bilancio, temiamo che così non sarà”. Lo afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato imprese Piemonte.
“Bisogna cambiare volto al fisco italiano per renderlo più equo, semplice, trasparente e orientato alla crescita, perché oggi paghiamo 28,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media europea. Le variazioni frequenti delle norme, la loro mancanza di chiarezza, la retroattività cui il legislatore fa ricorso troppo spesso, sono tutti motivi che incidono sul malessere delle aziende. Non si tratta più solo di “pagare le tasse”: le aziende sono sottoposte ad un’autentica predazione fiscale ed esattiva, coerente con la visione del mondo e di una economia liberticida ma non certo di un Governo di centrodestra. Occorre un vero e proprio RESET fiscale. Un fisco predatorio non porta nulla all’erario e genera ulteriore stagnazione economica, incertezza, sfiducia nelle istituzioni e impoverimento sociale. Per contrastare l’evasione non serve inasprire la disciplina penale tributaria ma bisogna diminuire il carico fiscale e mettere a punto un fisco più semplice e trasparente che premi le imprese che producono, creano occupazione e ricchezza. Trascorsi tre anni di Governo Meloni abbiamo il dubbio che questi temi non siano realmente percepiti e che la politica non abbia abbastanza autorevolezza per imporsi sulla struttura amministrativa. Da liberale sono sconcertato dal protrarsi di questa situazione. La legge di Bilancio deve essere l’occasione per un segnale diverso, per dimostrare che al Governo stanno davvero a cuore le nostre aziende, che non sono un bancomat”.














