Politica | 05 dicembre 2025, 15:50

Diritti umani, il Comitato regionale rilancia con "Resistenze Dimenticate" e un anno di incontri

Il 10 dicembre a Torino il convegno con testimonianze da Iran, Venezuela, Kurdistan e Bielorussia. Leo e Zambaia: "Teniamo alta l'attenzione, nessuna storia va lasciata indietro"

Diritti umani, Leo e Zambaia: "Nessuna storia va lasciata indietro"

Diritti umani, Leo e Zambaia: "Nessuna storia va lasciata indietro"

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, il Comitato regionale per i Diritti Umani e Civili del Piemonte promuove una serie di iniziative che culmineranno lunedì 10 dicembre con un convegno dedicato alle "Resistenze Dimenticate". Un appuntamento che vuole riportare al centro dell'attenzione storie e conflitti che raramente trovano spazio nel dibattito pubblico.

Leo: "Una ricorrenza da valorizzare"

A introdurre l'incontro sarà Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato, che richiama il senso profondo della ricorrenza: "Il 19 dicembre, per decisione delle Nazioni Unite, si celebra la Giornata internazionale per i diritti umani. Oggi ci siamo chiesti se sia ancora realistico parlare di una difesa concreta dei diritti con ciò che accade nel mondo. La risposta è sì: più che mai bisogna tenere alta l'attenzione e non far passare l'idea che ci sia indifferenza verso questi valori. Negli anni '50 i russi nei gulag e prima gli ebrei nei campi di concentramento speravano in un mondo migliore. Anche noi vogliamo credere che sia possibile".

Leo ricorda il lavoro portato avanti dal Comitato: "L'ultimo direttivo ha approvato all'unanimità il programma presentato dal presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, garantendo il funzionamento futuro dell'organismo. Questo dimostra che, su questioni così delicate, si riescono a trovare sintesi unitarie che rendono le nostre posizioni più credibili. In un momento storico in cui alcuni gruppi trasformano battaglie legittime in momenti di odio, il nostro atteggiamento diventa fondamentale. Ci sono resistenze oggi trascurate, e noi non vogliamo dimenticarne nessuna".

Zambaia e le "Resistenze Dimenticate"

La vicepresidente Sara Zambaia spiega la scelta del tema centrale del convegno del 10 dicembre: "Abbiamo voluto creare un momento diverso dagli altri incontri organizzati nel corso dell'anno. Le 'resistenze dimenticate' raccontano la percezione frammentata di ciò che accade nel mondo. L'opinione pubblica si concentra sulla crisi del momento, come la guerra in Ucraina o in Medio Oriente, ma oggi nel mondo ci sono tra i 56 e i 59 conflitti: il numero più alto dalla seconda guerra mondiale. Molti sono di lunga durata, soprattutto in Africa, come quello in Congo, ma di loro non parla quasi nessuno. Per questo abbiamo selezionato realtà che vivono direttamente questi scenari: vogliamo far entrare nel Comitato un'anima culturale e storica che guarda al passato, al presente e al futuro".

Zambaia ricorda anche un primato piemontese: "Su 20 regioni italiane, solo il Piemonte ha un Comitato regionale dedicato ai diritti umani e civili. L'auspicio è che altri seguano l'esempio: senza questo organismo, la Regione non entrerebbe nel vivo di queste storie e di questi temi".

Gli ospiti del convegno del 10 dicembre 

Durante il convegno porteranno la propria testimonianza: Lesani Yoosef (Iran), membro del Comitato; Saleh Lorent (Venezuela); Diyar Zilan (Kurdistan); Yukhno Yuliya (Bielorussia). A moderare sarà la giornalista Letizia Tortello, mentre i saluti istituzionali saranno affidati a Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale del Piemonte.

Lesani Yoosef, rappresentante della comunità iraniana, anticipa il contenuto del suo intervento: "Il Comitato regionale del Piemonte è molto sensibile a questi temi: magari le altre regioni facessero lo stesso, dando voce a chi non ce l'ha. Il 10 dicembre sarà l'occasione per parlare finalmente a una parte dei media che hanno mantenuto un silenzio assordante sui crimini del regime fondamentalista islamico. La resistenza iraniana combatte da 46 anni, contando oltre 120mila fucilati. Negli ultimi 16 mesi sono state impiccate più di 2.600 persone, e nessuno ne parla. Sarà l'opportunità per dare voce alla verità".

Dal Venezuela arriverà il racconto di un'opera teatrale che sarà presentata il 19 dicembre a Torino e che ricostruisce la storia di un prigioniero politico. Dal Kurdistan, Zilan parlerà del progetto "Donne pensano al futuro", dedicato non solo alle donne curde ma a tutte quelle che, nel mondo, lottano e resistono per difendere e conquistare i propri diritti.

Il tema scelto per il programma del 2026 sarà il dialogo: un filo conduttore che unirà tutte le iniziative del Comitato. Il primo appuntamento sarà il 1° gennaio con la Giornata Mondiale per la Pace: al Sermig si terrà il concerto dell'orchestra interconfessionale "Dal silenzio all'ascolto, dal dialogo all'armonia".

La presentazione del convegno è stata anche l’occasione per richiamare l’attenzione sulla campagna "Alberto Trentini libero", che chiede la liberazione del cooperante italiano arrestato in Venezuela nel novembre 2024 mentre operava per l’organizzazione Humanity & Inclusion. Una vicenda che continua a suscitare preoccupazione in Italia e in Europa, tra appelli delle istituzioni e delle ONG per garantirgli tutela, trasparenza e il pieno rispetto dei suoi diritti fondamentali.

Marco D’Agostino

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