Scuola e formazione | 18 dicembre 2025, 11:02

Scuole chiuse per sgombero Aska. Genitori e docenti sul piede di guerra: "Stato calpesta i diritti di 400 bambini"

"La scuola è ordine pubblico: impedire l'accesso alle 8 di mattina è disordine sociale. Lo Stato ci ha chiuso le porte in faccia senza spiegazioni"

"La scuola è ordine pubblico: impedire l'accesso alle 8 di mattina è disordine sociale"

"La scuola è ordine pubblico: impedire l'accesso alle 8 di mattina è disordine sociale"

Genitori di Vanchiglia sul piede di guerra. A seguito del blitz della Polizia ad Askatasuna, sono state chiuse le scuole dell'infanzia Rodari e la primaria Fontana di via Buniva, oltre al nido di via Balbo. Circa 400 famiglie ed 80 docenti dell'Istituto Comprensivo Gino Strada lasciate fuori dai cancelli sbarrati, chiusi dai cordoni della Polizia. 

Mail alle 7.30 del mattino

L'avviso a chi frequenta gli istituti è arrivato solo questa mattina alle 7.30 via mail, dicendo che le scuole sarebbero state off limits per le successive 48 ore. Il tutto alla vigilia della pausa natalizia: domani all'interno del centro sociale si sarebbe dovuto tenere il pranzo di Natale con i bambini del Gino Strada.

"Arroganza istituzionale"

I genitori e docenti dell'Istituto Comprensivo, senza prendere posizioni politiche sullo sgombero, si chiedono: "come è possibile, nel 2025 in una città che si definisce civile, chiudere tre scuole pubbliche senza un minimo di preavviso? Il metodo del "fatto compiuto": ci troviamo di fronte a un atto di arroganza istituzionale inaccettabile".

"La scuola è ordine pubblico"

"La scuola - proseguono - è stata trattata come un dettaglio trascurabile, un danno collaterale accettabile in nome dell'ordine pubblico. Ma la scuola è ordine pubblico. La scuola è la prima istituzione del quartiere. Impedire a centinaia di bambini l'accesso all'istruzione, lasciando 400 famiglie nel panico alle 8:00 del mattino, è un atto di disordine sociale".

"Genitori - proseguono in una lettera - che devono andare al lavoro e si trovano costretti a tornare indietro, non sapendo a chi affidare i figli. Bambini, anche molto piccoli, che vedono la loro scuola circondata da agenti in assetto antisommossa. Docenti pronti a fare lezione, bloccati fuori. Tutto questo accade oggi e domani. Gli ultimi due giorni prima della chiusura natalizia. I giorni delle feste di classe, degli scambi di auguri, dei momenti che costruiscono la comunità scolastica. Ci hanno rubato un momento significativo dell’anno scolastico e lo hanno fatto con il silenzio. Domande che pretendono risposta".

"Indignazione piena"

"La fiducia che le famiglie ripongono nello Stato viene sgretolata quando lo Stato stesso ti chiude la porta in faccia senza spiegazioni. Oggi i banchi sono vuoti, ma la nostra indignazione è piena. Siamo educatori e genitori, insegniamo il rispetto delle regole e la convivenza civile. Questa mattina, le istituzioni ci hanno dato una pessima lezione di entrambe" concludono i genitori, insieme ai docenti.

Cinzia Gatti e Daniele Caponnetto

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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