Politica | 19 dicembre 2025, 15:13

Ambulatorio di via del Ridotto, la protesta continua: ordine del giorno in Comune e mobilitazione nel quartiere

Il comitato Borgo Vittoria, dopo le 2.500 firme, sarà ascoltato dalla Regione. Intanto i sindacati lanciano duri attacchi all'Asl

Assemblea per discutere del destino dell'ambulatorio di via del Ridotto

Assemblea per discutere del destino dell'ambulatorio di via del Ridotto

La chiusura annunciata del Poliambulatorio ASL di via del Ridotto continua a far discutere e a mobilitare Borgo Vittoria. Dopo mesi di rassicurazioni, promesse mancate e cambi di rotta, comitati, sindacati e cittadini starebbero rilanciando la protesta. Al centro della protesta c'è una struttura considerata essenziale per la sanità di prossimità, soprattutto per una popolazione anziana e fragile. E ora la partita si sposta anche in Consiglio comunale.

A ricostruire i passaggi che hanno portato allo scontro è Giovanni Scolaro, del Comitato di Borgo Vittoria. Fino all'inizio di settembre, nulla avrebbe lasciato presagire una chiusura imminente. "Fino al 5 settembre dormivamo sonni tranquilli, con rassicurazioni dal direttore del distretto ASL Torino Nord che l'ambulatorio non sarebbe stato chiuso. Il giorno dopo ci è crollato il mondo addosso, quando abbiamo capito che erano già stati disdetti i contratti d'affitto e che c'era la volontà di spostarlo".

Da lì una sola riunione istituzionale sul tema, in commissione circoscrizionale. In quell'occasione l'assessore Rosatelli si sarebbe preso un impegno politico: individuare, pur senza competenze dirette sulla sanità, locali di proprietà del Comune per garantire almeno un punto prelievi. Un'ipotesi che, stando ai comitati, avrebbe riguardato inizialmente spazi in via Foligno. Ma il 31 ottobre, all'assemblea dei sindacati, lo scenario sarebbe cambiato.

Cambio di scenario

"Il direttore generale cambia le carte in tavola: in via Foligno va la neuropsichiatria infantile e si inizia a parlare della decisione dell'ASL di aprire l'ambulatorio in via Stradella – continua Scolaro –. Una soluzione per noi incomprensibile, mancano i trasporti adatti e i collegamenti, inoltre si restringe la platea a cui si aggiunge la presa in giro dell'apertura singola settimanale".

Nel frattempo il quartiere si è mobilitato, con una raccolta di 2.500 firme depositate a fine novembre in Consiglio regionale. È a quel punto che, secondo i promotori, ASL e Regione avrebbero scoperto le carte. "Dopo il deposito delle firme è emerso un piano che prevede chiusure e concentrazioni delle strutture dove decidono loro, andando contro a quello che sono le Case di Comunità, che prevedevano i centri spoke garantendo i servizi di prossimità", ha infine concluso Scolaro.

La petizione popolare per chiedere la ridiscussione e la revoca della chiusura del Poliambulatorio ASL di via del Ridotto, prevista a partire da aprile 2026, è stata dichiarata ricevibile e ammissibile dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale nella seduta del 3 dicembre 2025 ed è stata assegnata all'esame della IV Commissione permanente. I promotori attenderebbero ora la convocazione per esporre le richieste ai consiglieri regionali.

Sul valore della prossimità avrebbe insistito anche Eleonora Artesio, del Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure. "Nel testo della petizione valutavamo che le visite specialistiche come tali si possono effettuare anche in punti più lontani, mentre eravamo convinti che l'attività più ricorrente come i prelievi dovesse avere le caratteristiche di prossimità nei quartieri".

Dal fronte sindacale sarebbe arrivato l'invito a non abbassare il livello della mobilitazione. Lucia Centillo, segreteria SPI Torino, avrebbe sottolineato la necessità di un coinvolgimento costante del territorio. "Dobbiamo costituire una mobilitazione forte del territorio, senza abbassare il livello di tensione, anzi alziamolo tra raccolta firme e volantinaggio".

Ancora più critica la posizione di Elena Palumbo, segreteria CGIL Torino, secondo cui il confronto con l'ASL sarebbe stato insoddisfacente. "La discussione con l'ASL è stata insoddisfacente, le loro proposte erano infatti decisioni già assunte dall'ente", ha infatti detto. Palumbo ha poi ricordato come la soluzione proposta non sarebbe paragonabile al servizio attuale. "Non siamo d'accordo a una sostituzione di un ambulatorio che funziona cinque giorni su sette, con capienza di 500 prelievi settimanali, quindi 2.000 mensili, con una prestazione decisamente scarsa".

Sul piano politico, la vicenda approda anche in Consiglio comunale. Il consigliere Simone Tosto ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno: "La Città è contraria a questa scelta di spostamento. Non si è tenuto conto del carattere demografico del quartiere, che ha un'età media più elevata rispetto al resto della città". Tosto ha criticato anche le modalità con cui il quartiere sarebbe stato informato il quartiere della chiusura. "Abbiamo appreso della chiusura dai cartelli di vendita, poi rimossi quando il quartiere si è lamentato".

Sulla stessa linea Vincenzo Camarda, che ha ribadito l'impegno a portare il tema in commissione e in aula. "Non andremo in vacanza se prima non porteremo in commissione l'impegno della città contraria a questa scelta".

Marco D’Agostino

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