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Economia e lavoro | 17 luglio 2019, 14:02

La grande gelata estiva dell'economia, Piemonte e Torino frenano: "Encefalogramma piatto" (VIDEO)

I timori delle aziende affondano le radici (anche) nell'incertezza politica. Gallina: "Finalmente Appendino sembra essersi smarcata da certe posizioni miopi" e apre a una Flat tax incrementale. Mentre si guarda alla nuova giunta regionale. Ravanelli: "Bene fin qui l'apertura al dialogo" e plaude a Di Maio sul cuneo fiscale

La grande gelata estiva dell'economia, Piemonte e Torino frenano: "Encefalogramma piatto" (VIDEO)

"Peggioramento di tutti i parametri economici". E ancora: "encefalogramma piatto". Non si presta a grandi slanci di ottimismo l'ultima indagine congiunturale relativa alle imprese di Torino e Piemonte, realizzata da Unione Industriale di Torino e Confindustria Piemonte

Scendono le attese per produzione, nuovi ordini, redditività ed export nelle previsioni del terzo trimestre. Solo l'occupazione sembra tenere (a fatica), mentre restano immobili investimenti e tasso di utilizzo risorse. L'unica forbice si apre tra manifatturiero e servizi, a favore del terziario. Mentre Torino si allinea in maniera piuttosto fedele al dato regionale.

A livello provinciale, solo Novara si staglia in positivo, mentre il Canavese gode di un buon momento grazie alla zona di Ivrea e fa il record per gli investimenti. Biella invece, insieme a Vercelli, accusa un peggioramento della crisi del tessile. 

Sul fronte dei settori, chi preoccupa sono anche chimica e gomma plastica (dopo trimestri piuttosto positivi) e metalmeccanica, mentre si confermano le difficoltà della carta.

In ambito metalmeccanico, è soprattutto la meccatronica a stupire, dopo 17 trimestri positivi. E poi l'auto, come confermano le difficoltà già evidenziate da più parti. Rispetto al trend nazionale, il Piemonte fa peggio con la meccanica: ad aprile, il dato rispetto allo stesso periodo del 2018 è del -2,9% contro il -1,9% italiano e anche la variazione rispetto al mese di marzo è stata più grave.

"L'apparente ripresa di tre mesi fa si è spenta - dice Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Piemonte -. E se non si può parlare di recessione, il Piemonte resta però al palo e perde posizioni rispetto alle altre regioni. Nel triangolo industriale eravamo secondi, poi ci hanno superato il Veneto e quindi le PMI dell'Emilia Romagna e il nostro Pil pro capite ci piazza a metà classifica, in Italia".

"Siamo la peggiore delle aree del Nord e questo pone grandi sfide per il nuovo governo regionale. Serve sviluppo, formazione e infrastrutture: non solo il tema TAV, ma anche gli altri collegamenti e la banda larga. Ma anche se la giunta non ha fatto ancora nulla di concreto, apprezziamo della giunta l'attenzione e l'apertura al dialogo con i territori. L'occupazione deve essere il punto focale, perché senza non c'è sviluppo".

Pesa poi l'incertezza a livello nazionale. "Non sapere che cosa succederà al governo non aiuta a investire, anche se è molto interessante l'apertura del vicepremier Luigi Di Maio sul taglio del cuneo fiscale, che ci interessa più della Flat tax, che aumenterebbe la disponibilità di risorse nelle tasche dei lavoratori".

 

"Siamo delusi da questi dati - aggiunge Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino - Servono riforme, decisioni rapide che ci permetta di accorciare le distanze dai Paesi europei che sono davanti a noi". Cuneo fiscale, salario minimo ("più sul come che sul cosa, tenendo presente le ricadute") e infrastrutture sono le priorità anche sul tavolo degli industriali torinesi. "L'auto elettrica è un trend interessante da seguire, seguendo e sostenendo gli investimenti, ma non può essere una componente che dia una svolta immediata. Ma non è pensabile un futuro senza auto, magari penalizzando le produzioni italiane: sarebbe un errore molto grave".

E mentre in vista del 30 settembre fervono i preparativi per l'assemblea dell'Unione Industriale a TNE ("con la proiezione della città in Europa", dice Gallina), la recente svolta del Comune trova apprezzamenti. "Finalmente si è smarcata da certe posizioni della sua maggioranza che erano miopi e di corto raggio".

E sul fronte occupazione, un evento è in cantiere: "Vogliamo far capire alle famiglie l'importanza di seguire percorsi formativi che portino al lavoro - dice Gallina -. Per esempio gli ITS, che forniscono le competenze che servono alle imprese, nonostante la congiuntura difficile. Cento giovani per cento posti di lavoro, questo sarà lo slogan".

E sulla Flat tax, Gallina apre "a una versione incrementale, che ponga meno tasse solo sul maggior reddito rispetto all'anno precedente. È stimolante senza gravare troppo sulle casse pubbliche, facendo emergere una fetta di evasione fiscale".

 

Massimiliano Sciullo

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