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Attualità | 04 dicembre 2019, 11:00

Torino è ancora la provincia piemontese in cui si muore e ci si ferisce di più sul lavoro

Tra gennaio e ottobre 2019 le denunce per infortunio sono state 19.861, mentre i decessi sono stati 27. I dati sono emersi questa mattina durante il convegno promosso da Inail Piemonte a Torino Incontra

Torino è ancora la provincia piemontese in cui si muore e ci si ferisce di più sul lavoro

La provincia di Torino, a livello piemontese, resta quella dove ci si ferisce e si muore di più nei posti di lavoro. Tra gennaio e ottobre 2019 le denunce per infortunio sono state 19.861, mentre i decessi 27. Dati emersi questa mattina durante il convegno, promosso da Inail Piemonte a Torino Incontra, sull'andamento degli incidenti professionali.

"In Piemonte, così come a livello nazionale, - ha spiegato Giovanni Asaro, direttore regionale dell'ente previdenziale - è in calo il numero infortuni: negli ultimi anni il trend è stato decrescente ed ora si è stabilizzato". Tra gennaio e ottobre 2019, a livello piemontese, i feriti sui posti di lavoro sono stati 39.540. Il settore più colpito è quello dell'industria (29.904), agricoltura (1.846) e i dipendenti statali e studenti (7.790).

Crescono al contrario gli infortuni fuori dall'azienda, cioè durante gli spostamenti e tra chi usa veicoli, come camionisti, autisti di bus, addetti alla manutenzione stradale.  "Dovremmo avere - ha sottolineato Asaro - dei mezzi molti più sicuri e chi guida dovrebbe fare più attenzione: penso esempio a chi sta al volante con un occhio al telefonino".

Nel 2018 l'Inail Piemonte ha controllato, su 251.631 assicurate, 1.343 aziende. "L'88% di queste - ha precisato il direttore - non è in regola con l'Inail: si tratta però di imprese selezionate a priori, che erano già attenzionate. Le irregolarità riguardano lavoratori in nero, contratti non rispettati, ...".

Cinzia Gatti

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