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Chivasso | 28 gennaio 2020, 16:27

Smarino a Torrazza. La questione approda in Giunta regionale

La consigliera Francesca Frediani dei Cinque Stelle ha depositato delle interrogazioni in Regione

Francesca Frediani, consigliera regionale chiede spiegazioni sull'arrivo dello smarino a Torrazza

Francesca Frediani, consigliera regionale chiede spiegazioni sull'arrivo dello smarino a Torrazza

Da un lato c'è il sindaco Massimo Rozzino che, documenti alla mano, sostiene che l'amianto, nel suo comune, non arriverà. Dall'altra parte, i gruppi ambientalisti dicono invece l'esatto contrario. 

S'è scatenato un gran polverone a Torrazza Piemonte, sulla linea di confine tra la provincia di Vercelli e quella di Torino, intorno alla vicenda dello smarino, il materiale di scavo del cantiere Tav in Val Susa. I detriti verranno ospitati in un deposito che sorgerà sulla strada che porta a Rondissone, in un'ex cava di proprietà Cogefa, a pochi metri del polo logistico Amazon.

Le sue dimensioni saranno ridotte rispetto al progetto iniziale, risalente agli anni Novanta e diventato legge nel 2015, grazie a delle varianti migliorative approvate nel corso degli anni. La nuova proposta infatti, come ha dichiarato il primo cittadino già qualche settimana fa, "prevede una consistente riduzione della superficie occupata dai detriti e l’utilizzo di nastri trasportatori alimentati con energia elettrica per il trasporto del materiale dalla stazione al deposito. Questo consentirà di avere una riduzione di emissioni di anidride carbonica e polveri sottili e di avere ulteriore terreno a disposizione per la creazione di nuovi posti di lavoro”. Sempre Rozzino ha spiegato che il materiale pericoloso e contenente amianto non toccherà l'Italia, bensì "verrà spedito in Germania per lo smaltimento in discariche specializzate".

Eppure, nonostante le rassicurazioni, gli animi non si calmano. A Rondissone, gli ambientalisti hanno convocato la Commissione Ambiente ed anche Francesca Frediani, Capogruppo del Movimento 5 Stelle della Regione Piemonte, è intervenuta sulla vicenda, depositando anche delle richieste di spiegazioni alla Giunta regionale.

"L’area individuata per lo smaltimento è stata spostata e ridimensionata a seguito dell’approvazione del nuovo piano regolatore che prevede l’ampliamento degli stabilimenti di Amazon - ha dichiarato -. Ai dubbi che già avevano spinto il sindaco di Torrazza ad assumere una posizione contraria al conferimento del materiale sul territorio comunale, si sommano nuove domande". Frediani si chiede infatti se "vista la presenza di falde acquifere nel sottosuolo sia stata opportunamente valutata la possibile contaminazione con inquinanti presenti nello smarino". Inoltre domanda se sono previste analisi "in contraddittorio con l'agenzia Arpa per valutare la presenza di amianto e altri inquinanti".

"Da Salbertrand - aggiunge -, secondo il progetto, dovranno infatti arrivare 3.6 milioni di metri cubi di smarino. I materiali estratti dal futuro tunnel di Chiomonte saranno trasportati con i camion fino alla stazione di Salbertrand utilizzando l’autostrada, qui saranno lavorati e trasformati e poi finiranno a Caprie e Torrazza attraverso la linea ferroviaria e probabilmente attraverso nastri trasportatori fino alla cava". La consigliere ricorda anche "che tutta la maxi gestione dello smarino prodotto dagli scavi del tunnel di base, in totale circa 6 milioni di tonnellate di materiale, prevederà l’uso di circa 227.000 camion, per un totale di 22.000.000 chilometri da fare".

a.g.

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