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Economia e lavoro | 27 maggio 2020, 15:55

Il mondo dei trasporti si avvicina in misura sempre maggiore alla certificazione che detta regole chiare per gli autisti (FOTO)

Si tratta della ISO 39001 sulla sicurezza stradale, nata nel 2016. Un modo per diminuire i rischi di incidenti e tutelare il personale che guida e tutti gli altri viaggiatori. Garantendo anche un maggiore benessere ai dipendenti delle ditte. Una sorta di welfare aziendale

Un mezzo di trasporto percorre la strada di un colle di montagna

Un mezzo di trasporto percorre la strada di un colle di montagna

E’ notizia di questi giorni che i proprietari di uno storico gruppo di trasporti del Lodigiano sono stati indagati per aver costretto i loro autisti a guidare fino a 20 ore di fila. Aumentando in modo considerevole il rischio di incidenti. Le aziende del settore in cammino lungo questa strada si contano sulle dita di una mano.

Emerge, però, come sia sempre più necessario che le stesse ditte si dotino di schemi di gestione e di certificazioni con le quali i loro dipendenti, attraverso la formazione, garantiscano un comportamento sicuro durante i tragitti effettuati sulle strade. E possano anche acquisire un maggior benessere nel lavoro. Una sorta di welfare aziendale. Diminuendo il rischio di incidenti e tutelando, in questo modo, tutte le altre persone in viaggio.

A conferire questa “patente” nel settore trasporti e logistica è la ISO 39001.

Accredia è l’Ente unico nazionale, con sedi a Roma, Milano e Torino, che associa nove ministeri, tutte le associazioni di categoria e due società: Enel e Ferrovie dello Stato. Quindi con un’autorevolezza istituzionale rilevante.

Il suo compito? Controllare il buon funzionamento degli organismi che, a loro volta, controllano le aziende e che emettono le certificazioni, tra cui anche la ISO 39001. Il presidente è Giuseppe Rossi.

“Abbiamo - dice - tre valori fondanti sui quali si basa il nostro lavoro: indipendenza; imparzialità e competenza. Per un’azienda avere la 39001 significa garantire un’attenzione alle regole, con del personale formato e delle procedure interne rispettate, chiare e condivise con i dipendenti. E’ il risultato di un processo di approfondimento e di verifica sul come è organizzata l’impresa. Se la certificazione viene ottenuta rappresenta un fiore all’occhiello.  Fra tutte è la più recente: risale, infatti, al 2016. Ma sta crescendo: l’ultimo anno l’incremento è stato del 33%. A fine 2019, in Italia le aziende certificate erano 246, di cui il 10% effettua il trasporto internazionale. A livello di logistica, invece, i siti ai quali è stata rilasciata la 39001 sono 493”.       

L’azienda milanese Solaris, società del gruppo Converg, è tra le più esperte da 30 anni sugli schemi di gestione a norma ISO, BS, SA; è leader come consulente nel settore trasporti e logistica e pioniera nella certificazione 39001. Il ceo è Stefano Vergani.

“La 39001 si rivolge verticalmente al mondo dei trasporti - spiega - cioè alle persone e alle merci. Molte aziende del settore già adottano gli schemi di gestione sulla sicurezza stradale. Ma sarebbe necessario che  tutte le ditte applichino questi strumenti in modo da essere più controllate e possano maggiormente autocontrollarsi. Così da limitare il rischio di incidenti. Numerose aziende sono sempre state attente a ottenere la certificazione, perché costituisce un modello di lavoro apprezzato dal mercato e che le vede avvantaggiarsi dal punto di vista competitivo proponendosi ai “clienti” con il massimo della distinzione per efficienza e trasparenza. Attraverso lo standard ISO 39001 hanno la possibilità di accrescere queste caratteristiche e i relativi vantaggi, facendole emergere come le migliori imprese  sul mercato di riferimento. Mi risulta difficile comprendere quei “clienti” che nella scelta di un fornitore di trasporti e di logistica non si accorgano di come la certificazione sia anche per loro un’opportunità indispensabile”.     

L’OPINIONE DI NICOLA CALONI, PRESIDENTE DELLA CALONI TRASPORTI E DELLA CONFIMI MONZA E BRIANZA E CONSIGLIERE DI CONFIMI LOMBARDIA

La Caloni Trasporti ha 80 anni di vita. Il quartier generale è a Seregno, in provincia di Monza e Brianza, con altre 60 sedi operative dislocate su tutto il territorio italiano per la distribuzione delle merci. Movimenta intorno ai 500 mezzi di autotrasporto, di cui il 10% in proprietà e la restante “fetta” dei “padrocini” che, per la maggior parte, lavorano in esclusiva per l’azienda. Il presidente è Nicola Caloni.

“L’episodio del Lodigiano - afferma - è un caso limite. Però è anche una conseguenza dell’attuale sistema dei trasporti. Quando le tariffe di mercato non coprono le spese vive hai due strade: rifiutare certi lavori oppure commettere questi errori. Poi, certo chi sbaglia deve pagare”.

La vostra filosofia aziendale si basa sul garantire il benessere di quanti ci operano? “Per la normativa il fatto di far lavorare tuoi dipendenti a libro paga o quelli di un’altra azienda che opera per te poco cambia in quanto c’è la corresponsabilità. Per cui vanno trattati tutti bene. Ma con i fatti, non a parole. Quindi, ad esempio, il rispetto degli orari di guida degli autisti e mai un camion che esca dal magazzino fuori peso. La differenza sta nelle radici dalle quali hai iniziato il percorso. La nostra azienda ha compiuto 80 anni: ed è sempre stata la professione di famiglia. A partire da mio nonno che l’ha creata. Mio padre faceva il camionista. C’è un rispetto e un’etica per il lavoro del personale che parte dalle tradizioni. Inoltre, siamo un’impresa di servizi e il valore aggiunto sono i collaboratori. Tutti si devono sentire parte del gruppo e valorizzati. Raccogli ciò che semini. E questo si traduce nell’alto livello qualitativo della loro attività. Inoltre, sono almeno venti anni che non abbiamo incidenti stradali”.

L’importanza della certificazione 39001? “Ha due valenze. La prima interna all’azienda, perché comunque aiuta a lavorare meglio dandoti degli indirizzi da rispettare. La seconda sul mercato, in quanto il committente che ti affida la logistica e il trasporto si sente più garantito”.

Lei è presidente della Confimi (Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata) della provincia di Monza e Brianza e consigliere di quella della Lombardia. Un importante ruolo istituzionale. Fate opera di sensibilizzazione alle imprese di logistica e autotrasporto sulla sicurezza e sulla necessità di mantenere alto il benessere dei loro dipendenti? “Certamente, sì. Anche perché la totalità delle industrie manifatturiere ormai si appoggia a chi si occupa di logistica e trasporto. Nella distribuzione delle merci la tua azienda ha il volto e la professionalità dell’autista che la consegna. Vale la regola del ristorante: pur se mangi bene, non sei soddisfatto se il cameriere è scontroso. Infatti, tu parli con lui e non con il cuoco che ha cucinato”.   

LA PAROLA A STEFANO BIANCONI, DIRETTORE GENERALE DELLA COLUMBUS LOGISTICS CON LA SEDE PRINCIPALE A CORMANO

La Columbus Logistics nasce una trentina di anni fa come azienda logistica con lo stoccaggio delle merci nei magazzini fornite dalle ditte produttrici e la successiva loro movimentazione e distribuzione ai clienti finali. Ha la sede principale a Cormano, in provincia di Milano, e altre sette strutture operative in Lombardia e Veneto. Un 2-3% delle consegne le effettua con i mezzi propri, il resto lo affida ad autotrasportatori esterni. Il direttore generale è Stefano Bianconi.

“Il caso del Lodigiano - sottolinea - è davvero eclatante, ma non rappresenta quanto succede in generale nel mondo del trasporto. Le Leggi sugli orari di percorrenza e sulle soste degli autisti vanno rispettate”.    

Quanto contano le certificazioni? “La nostra azienda ne ha molte per rendere sempre migliore il percorso lavorativo e la tutela dei dipendenti. Anche se in realtà siamo degli intermediari lungo il cammino delle merci. Nel caso della 39001 dovrebbe essere il committente finale a imporla nel contratto alle aziende che noi utilizziamo per il trasporto. Avendo la consapevolezza di dover spendere magari qualcosa in più”.

Ma è difficile. “Noi abbiamo assunto dei criteri di responsabilità che cerchiamo di portare avanti ogni giorno. Però, il trasporto in Italia è molto frammentato. Nella logistica operano più di 100 mila partite Iva, spesso con un solo mezzo. Per cui è un settore che non riesce a fare fronte comune ed è facile vittima del sistema. Qualche anno fa i “padroncini” dovevano effettuare una cinquantina di consegne al giorno, adesso per quadrare i conti sono al doppio. E fanno molta fatica a far valere i loro diritti”.       

COSA NE PENSA GUIDO ROSSI, SEGRETARIO DELL’ASTRACUNEO-ASSOCIAZIONE TRASPORTATORI

I primi passi dell’associazionismo legato all’autotrasporto nella provincia “Granda” risalgono agli Anni Sessanta del secolo scorso. Di questo mondo fa parte l’AstraCuneo-Associazione Trasportatori alla quale aderiscono più di 500 aziende del settore di tutte le dimensioni. La struttura si occupa di fornire consulenza, assistenza legale e sindacale e di tutelare gli interessi della categoria. Il segretario è Guido Rossi.

“Gli autisti - spiega - sono il biglietto da visita di un’azienda del comparto, sia in fase di carico che di scarico delle merci. Per cui è fondamentale la loro professionalità e il poter operare in sicurezza e in condizioni dignitose. In provincia di Cuneo, a differenza di altre zone d’Italia, il livello medio del legame imprenditore-dipendente è buono come condizioni di lavoro e a livello di rapporti umani. Ma l’autotrasportatore è l’anello più debole delle catena logistica su cui si scaricano tutte le inefficienze del sistema. Se vado in un posto e devo aspettare un paio di ore per scaricare la merce, il ritardo inevitabilmente ricade sulla tabella di marcia dell’autista e dell’azienda. In ogni caso, come Associazione svolgiamo molti corsi per preparare le persone a svolgere i loro compiti nel modo migliore possibile”.

Chi vuole maggiori informazioni sulla ISO 39001 può scrivere a media@morenews.it per essere contattato.       

Sergio Peirone

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