Nessuna emissione di carbonio entro i prossimi 16 anni (2038). È questo il traguardo che si è fissata per il futuro Stellantis e lo ha scritto nero su bianco all'interno di "Dare Forward 2030", il nuovo piano strategico tanto atteso da istituzioni e sindacati per avere una visione più chiara del destino del mondo dell'auto, a Torino e in Italia in generale.
"Dare Forward 2030 ci ispira a diventare molto di più di quanto siamo mai stati - ha detto Carlos Tavares, presentando il piano in una diretta globale da Amsterdam - Stiamo espandendo la nostra visione, superando i limiti e abbracciando una nuova mentalità, che cerca di trasformare tutti gli aspetti della mobilità per il miglioramento delle nostre famiglie, delle comunità e delle società in cui operiamo".
Non solo auto: un fondo per l'Ucraina
Ma prima di ogni ragionamento economico e industriale, Tavares ha voluto sottolineare la solidarietà del Gruppo nei confronti delle persone che in questo momento sono colpite dalla guerra in Ucraina, ribadendo i valori che guidano Stellantis.
Tavares ha anche annunciato l'avvio di un fondo per aiutare i profughi che stanno scappando dalla guerra in Ucraina, con lo stanziamento di 1 milione di euro in aiuti umanitari a sostegno dei rifugiati e dei civili sfollati a causa della crisi.
E tra i valori ribaditi dal ceo è compresa la diversità. Quella diversità che sarà ispiratrice anche in ottica di piani futuri. "Grazie alla diversità che ci alimenta, Stellantis guida il modo in cui il mondo si muove fornendo soluzioni di mobilità innovative, pulite, sicure ed economicamente accessibili".
Emissioni dimezzate entro il 2030
Ma se il traguardo finale è posto al 2038, una prima - importante - tappa è fissata al 2030. Data entro la quale Stellantis punta a una riduzione del 50% entro il 2030. "Vogliamo assumere un ruolo di leadership nella decarbonizzazione, così come un decisivo passo avanti nell'economia circolare, è il nostro contributo per un futuro sostenibile", ha detto Tavares.
Entro il 2030 il 100% delle vendite in Europa saranno auto elettriche
"Come parte di questa leadership - ha aggiuntio -, stiamo preparando la strada affinché il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici a batteria (BEV) entro la fine del decennio. Prevediamo di avere più di 75 BEV e di raggiungere vendite annuali globali di BEV di cinque milioni di veicoli entro il 2030".
E su questo cammino si colloca (così come la 500 elettrica che viene prodotta a Mirafiori) il primo SUV completamente elettrico del marchio Jeep che sarà lanciato all'inizio del 2023, mentre nel 2024 toccherà al pick-up Ram 1500 BEV.
Bilanci, ricavi netti raddoppiati entro la fine del decennio
A livello di bilanci, "raddoppieremo i nostri ricavi netti entro il 2030 e sosterremo margini di reddito operativo rettificato a due cifre per tutto il decennio", ha garantito Tavares.
Tronzano: "Il 4 marzo, tavolo di lavoro con sindacati e corpi intermedi"
"Il 4 marzo ho convocato il tavolo di lavoro con sindacati e corpi intermedi", ha dichiarato l'assessore regionale Andrea Tronzano. "Lavoreremo inoltre con Stellantis perché faccia da capofila con il Pnrr".
Marsiaj (Unione Industriale): "Progetto ambizioso"
Il Presidente dell’Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj, commentando il piano industriale di Stellantis, ha detto: “Quello illustrato oggi è un piano estremamente ambizioso. Sono convinto che Torino e l’Italia saranno protagoniste per la produzione di veicoli elettrici e di lusso, penso alla 500 Bev, a Maserati, all’Alfa Romeo, e che Torino in particolare debba continuare ad essere un centro di ingegneria importante per la progettazione delle nuove tecnologie di prodotto e di servizio, fondamentali per realizzare la mobilità intelligente illustrata da Tavares".
"Alla luce, però, della crisi energetica e delle materie prime in corso, che non sappiamo quanto durerà e con quali conseguenze, personalmente penso che sarebbe opportuno ripensare l’eccessiva accelerazione dell’Europa verso la completa elettrificazione, senza considerare carburanti alternativi, come recentemente affermato anche dal Governo tedesco", ha concluso Marsiaj.