Non sarà un semplice luogo di culto, ma un Centro culturale dove ci saranno momenti di confronto con le altre religioni, corsi ed iniziative di divulgazione.
Domani, sabato 15, alle 15, in via Juvara 32 a Pinerolo, verrà inaugurato il nuovo stabile a servizio della Comunità islamica di Pinerolo Moschea Tauba: “È un progetto che volevamo realizzare da molti anni, da quando è nata l’associazione nel 1998” esprime soddisfazione Aissam Chtaibi, presidente della Comunità, cui fanno capo circa 600 persone, di diverse nazionalità.
Sinora gli islamici avevano a disposizione un alloggio al primo piano in corso Torino, uno spazio piccolo per le loro esigenze. A differenza dell’area di 330 metri quadri di cui dispongono ora e che hanno comprato e allestito con loro risorse. Al momento manca ancora un Imam e non si può parlare a pieno titolo di Moschea, perché in Comune sono ancora in corso delle modifiche urbanistiche per ospitare il luogo di culto.
Ma l’obiettivo della Comunità era proprio realizzare un centro polivalente, dopo un lungo iter. Il primo progetto, partito nel 2017, infatti, era stato affossato dalla Lega per problematiche urbanistiche ed edilizie.
“Vogliamo farne un luogo di dialogo con le altre religioni e aperto agli studenti e a chi vuole conoscere l’Islam – dettaglia Chtaibi –, ma anche un Centro dove insegnare arabo agli italiani che vogliono impararlo e italiano agli adulti della nostra Comunità, che non lo conoscono”.
La cerimonia del taglio del nastro vedrà partecipare diverse autorità: il sindaco, il vescovo, il pastore valdese e il pope ortodosso di Pinerolo, il viceprefetto di Torino e il presidente della Comunità islamica italiana. Seguirà la tavola rotonda ‘Preghiera e cittadinanza’.
La notizia dell’apertura del Centro è stata accolta con gioia dal Gruppo di amicizia islamo-cristiana, che si è consolidato nel 2011, quando l’allora vescovo Pier Giorgio Debernardi, aveva ospitato dei profughi provenienti dalla Libia: “Quella di domani è un’importante tappa nel cammino di crescita ed arricchimento della società pinerolese ed è anche, al contempo, un trampolino che proietta lo sguardo, e con esso l'attenzione, sia verso ogni altro culto sia verso la vasta area di chi non si riconosce, o non si riconosce più, in alcuna religione”.