Crisi e incertezze rallentano i nuovi ingressi nel mondo del lavoro, in Piemonte. Per il mese di ottobre, infatti, con circa 33.540 nuovi contratti, la diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno passato è di circa 1,2 punti percentuali. Sul trimestre, i nuovi posti dovrebbero essere 84.780, con un calo di 2.680 unità.
Un'azienda su due non trova personale
Eppure, trovare personale per le imprese resta un rebus spesso senza soluzione. In oltre un caso su due. In particolare, tra le figure professionali qualificate più "rare" ci sono operatori nei servizi sanitari e sociali, ma anche meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili. Quindi fabbri, ferrai, costruttori di utensili, operai specializzati addetti alle finiture nelle costruzioni, conduttori di veicoli a motore e a trazione animale e tecnici in campo ingegneristico. Lo dice il 52,3%, in aumento rispetto al 49,2% di settembre e al 47,8% di ottobre 2022. Il mancato incrocio è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (36,0%, a fronte del 31,4% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (11,8%, quota leggermente inferiore rispetto a ottobre 2022).
Le difficoltà riguardano soprattutto le ricerche di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 57,5%) e, a livello secondario, nel percorso socio-sanitario (il 77,0% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento) e nella meccanica/meccatronica/energia (67,2%).
Ecco l'istantanea scattata dall'ultimo bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Il 76,8% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 17,4% lavoratori somministrati, l’1,8% collaboratori e il 4,0% altri lavoratori non alle dipendenze.
Sei su 10 sono contratti a tempo determinato
La domanda di lavoro a settembre 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 4% del totale complessivo regionale.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 84.780 entrate previste nel trimestre ottobre-dicembre 2023 è quello del commercio, con 11.770 ingressi (13,8% del totale), seguiti dai servizi alle persone, con 10.570 entrate e una quota del 12,5% del totale e dai servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 10.400 assunzioni (il 12,3%). I servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio, infine, prevedono 7.080 assunzioni nel periodo in esame. All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile con 7.130 assunzioni nel trimestre e una quota dell’8,4% del totale. Il 24% delle entrate previste a ottobre 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 34% delle entrate e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.
Uno su tre sarà un giovane
Circa un’assunzione su tre (32,7%) interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 43,0% per le aree commerciali e della vendita e scende al 24,9% per la logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 61,5% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 22,2% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,1% coordinerà altre persone.
Il 44% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 16% nelle aree commerciali e della vendita, il 15% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 14% circa delle assunzioni programmate per il mese di ottobre 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 5% e 6%.