In Piemonte necessari 20 mila raccoglitori
In Piemonte, la raccolta dell’ortofrutta vede solitamente coinvolte 8 mila imprese che necessitano di 20 mila raccoglitori. La medesima necessità si riscontra per la vendemmia durante la quale, solitamente, oltre 5 mila aziende vitivinicole piemontesi attendono l’attivazione della procedura per generare circa 13 mila posti di lavoro proprio durante la raccolta dell’uva.
Brizzolari: "Semplificare le regole"
“Occorre innanzitutto modificare le attuali regole sul decreto flussi che rappresentano uno dei maggiori canali da cui si approvvigiona di manodopera il sistema del caporalato. In tale ottica, è necessario – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale - il superamento del sistema del “click day”, ma anche escludere dalla possibilità di presentare le domande di ingresso ai datori di lavoro che in passato hanno inoltrato le istanze di nullaosta per gli stagionali e poi non hanno assunto il lavoratore. Importante lavorare anche sulla certezza dei tempi, tenendo in considerazione la stagionalità del settore agricolo. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate".
"Necessario un sistema più efficiente"
"Si richiede che i datori di lavoro agricoli possano usufruire di un sistema più efficiente per incontrare la domanda e l’offerta di lavoro: l’obiettivo è semplificare e rendere più trasparente il processo di assunzione, creando un canale diretto e organizzato tra datori di lavoro e potenziali lavoratori. Tra le richieste portate al tavolo di confronto, anche quella di superare le quote per le conversioni da permesso stagionale a tempo determinato o indeterminato dando ai lavoratori più garanzie e aiutando al tempo stesso le aziende agricole ad avere una forza lavoro più stabile e qualificata", concludono i due esponenti di Coldiretti. "Occorre, infine, anche premiare le imprese virtuose che si iscrivono alla rete del lavoro agricolo di qualità, che va completata a livello territoriale dando un ruolo centrale agli Enti bilaterali agricoli, ma anche garantire al lavoratore che denuncia il caporale di sfruttamento un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione”.