B. di Milano / Falchera | 13 luglio 2025, 07:03

Ex Gondrand, i disperati bivaccano tra i ruderi della fabbrica: "Quando finirà l'incubo?"

Tossici e spacciatori cercano ogni strada per accedere all'area abbandonata

La situazione all'interno dell'ex Gondrand

La situazione all'interno dell'ex Gondrand

Una decina di persone intente a bivaccare tra mattoni, ruderi e poltrone sporche. Torna sotto i riflettori la questione del futuro dell’ex stabilimento Gondrand di via Cigna, via Lauro Rossi e corso Venezia. Un’area che, secondo la denuncia della consigliera Verangela Marino, capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6, è diventata da anni un epicentro di degrado, insicurezza e abbandono.

Dopo un primo abbattimento parziale degli edifici dismessi, che aveva fatto sperare in una rapida riqualificazione urbana, i lavori stanno ora viaggiando più lentamente. E mentre i tempi (apparentemente) si allungano, la situazione drasticamente peggiora. “I disperati, gli sbandati, i tossicodipendenti e gli spacciatori - spiega Marino -, si sono semplicemente spostati nelle strutture ancora in piedi, trasformandole in rifugi abusivi dove avviene di tutto”. L’episodio più drammatico risale allo scorso aprile, quando un senzatetto di 43 anni è morto precipitando nel vano ascensore del palazzo poi demolito.

Urla, fiamme e sospetti abusi

Le segnalazioni dei residenti parlano di risse frequenti, accensione di fiamme libere, e perfino urla notturne, che fanno temere episodi di violenza. “È una situazione intollerabile - accusa la consigliera -, e ci chiediamo cosa debba succedere ancora perché qualcuno si muova. Forse serve l’ennesimo morto per far ripartire i lavori?

Marino estende la denuncia anche ad altri luoghi critici del quartiere: le piscine Sempione, oggi in disuso, e il parco di via Cigna, spesso oggetto di vandalismi e insicurezza. “Queste realtà devono essere ripulite, rigenerate. Basta relegare la delinquenza in Barriera, come se fosse una discarica sociale utile solo a tenere pulito il centro”.

Obiettivo 2027

Secondo fonti interne, l’intervento sull’ex Gondrand rientra in un progetto coordinato di rigenerazione urbana, che coinvolge anche l’ex Carlin e l’area della futura Metro 2. È in fase di aggiornamento, infatti, un masterplan che coinvolge il Comune, InfraTo (la società che progetta la metropolitana) e i privati. E poi via al progetto, in concreto: si parla di un’area di 16mila metri quadri, destinata a una futura riconversione in spazi commerciali, ricettivi e sportivi. In particolare, il piano prevede negozi, uffici, locali, un supermercato con parcheggio e, forse, anche una palestra. Tutto questo in sinergia con un altro cantiere strategico: quello delle piscine Sempione, che dovrebbero essere riconvertite in impianti sportivi moderni.

Il grido della Circoscrizione

Il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, chiede tempi certi e una vera inversione di rotta: “Non possiamo più permetterci angoli di città dove regna l’illegalità. I residenti di Barriera di Milano hanno diritto alla stessa dignità di qualunque altro torinese”.

Philippe Versienti

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