Sanità | 24 luglio 2025, 10:00

Soma, quando l’arte cura: a Torino il primo progetto che unisce neuroscienze e creatività

Pittura, cervello e coraggio: donne e arte protagoniste di un progetto rivoluzionario

Ha preso ufficialmente il via alle Gallerie d’Italia di Torino il progetto pioneristico Soma, Arte e Neuroscienze, primo in Italia ad associare la creazione artistica (e non solo la fruizione) alla ricerca scientifica. Presentato nel gennaio 2025 con un’edizione pilota, Somasi è convertito adesso in un progetto di sistema, con l’intento di dimostrare, attraverso evidenze scientifiche, i benefici e l’impatto della creazione artistica sul benessere psicofisico di donne con un vissuto di patologia oncologica. Il progetto, ideato dall’Associazione Noma World aps  e dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus,  si avvale del contributo di psicologi e neuroscienziati dell’AOU Città della Salute e della Scienza, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Chirurgiche. In collaborazione con CCW Cultural Welfare Center. 

Da dove nasce

Soma, Arte e Neuroscienze nasce dal visionario Metodo Artistico Sperimentale SOMA - Sensory Observatory Multidimensional Artforms - ideato nel 2016 da Alessandra Laganà e Tommaso Marletta dell’Associazione NOMA World. L’incontro con la Prof.ssa Chiara Benedetto, presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, ha reso concreta l’idea di validare questo Metodo Artistico attraverso le Neuroscienze.  

SomaArte e Neuroscienze è un progetto di ricerca che mette a valore comune idee ed energie.  Si sviluppa in un ciclo di workshop di Pittura Aleatoria sull’Acqua, condotti dall’Artista Stefano Giorgi, dedicati a Donne con un vissuto oncologico, che diventano protagoniste attive di un’esperienza creativa immersiva che non necessita di alcuna competenza tecnica. L’espressività artistica diventa strumento armonico di riconnessione, di emersione e di condivisione, anche grazie alla percezione del sostegno e della solidarietà del gruppo. Emozioni che scaturiscono da una causa motrice forte, un’esperienza di malattia che diviene il motore per trasformare un disagio in energia vitale.Durante l’atto creativo neuroscienziati indagano le reazioni emotive e cognitive delle partecipanti, analizzando l’impatto dell’esperienza sul benessere psicofisico tramite misurazione dell’attività elettrica del cervello.

Tecniche non invasive

Come spiegato dalla dottoressa Irene Ronga del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino: “Utilizziamo la tecnica non invasiva dell’elettroencefalografia per registrare l’attività elettrica cerebrale delle partecipanti prima, durante e dopo l’esperienza artistica. I nostri studi si inseriscono nell’ambito della neuroestetica, che studia le basi neurali dell’esperienza del bello e dell’arte e gli effetti benefici di questa esperienza sull’apprendimento, l’esplorazione e l’apertura cognitiva”. 

“L’impatto dell’esperienza creativa sulle reazioni neurofisiologiche dimostra l’efficacia del Metodo Artistico, poiché durante l’atto creativo si è veramente in contatto con quello che si sta facendo e non c’è più lo scorrere del tempo, che ritorna solo quando si è separati da quello che si fa. Questo è uno degli aspetti rilevati delle misurazioni neurobiologiche delle onde Gamma: quando siamo connessi e in sintonia, il tempo si ferma” commenta il professor Luca Ostacoli che ha collaborato insieme alla dottoressa Maria Rosa Stanizzo a creare il team di Psicologi e Neuroscienzati dell'Aou Città della Salute e della Scienza e del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. 

Alessandra Laganà, Ideatrice del Metodo Soma e Vicepresidente di Noma World racconta: “Sono un’artista e ho voluto trasformare l’esperienza della mia malattia, un tumore al seno, in un progetto artistico che testimonia come un momento così delicato può trasformarsi in un abbraccio creativo alla vita. Soma è una storia Personale che diventa Corale, Inclusiva, Strumento di Resistenza Poetica. SOMA non è solo un progetto di Artisti e Scienziati, è un progetto di Donne coraggiose, che hanno deciso di essere parte attiva della nostra ricerca, interessate a partecipare ad un cambiamento significativo per il proprio ben-essere e per il ben-essere di tutte le donne. Partecipare ai workshop non è solo un atto creativo per allontanarsi dall'ossessione della malattia, ma un vero e proprio atto politico, sociale e consapevole, orgogliose tutte di tracciare nuove rotte e riscrivere la narrazione del prendersi cura di sé. Un'azione collettiva volta a garantire alle donne che verranno dopo di noi l’utilizzo della Prescrizione Sociale, perché l’Arte è Cura”.

“La Fondazione Medicina a Misura di Donna ha sempre riconosciuto il ruolo fondamentale dell’arte come alleata nel processo di cura. La nostra mission è quella di far dialogare Scienza, Tecnologia e Arte, con una visione bio-psicosociale che pone al centro la donna e la sua qualità di vita nei percorsi di salute, ben-essere, prevenzione e terapia. In questa ottica la Fondazione nel 2011 ha avviato presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino la piattaforma Cultura e Salute con progetti pilota e casi studio che hanno sollevato attenzione e dibattito sul tema del Welfare Culturale. Nel 2014 su queste basi, la Fondazione ha ideato il Progetto Nati con la Cultura e avviato il percorso di adozione del Passaporto Culturale. Con la traduzione e la diffusione in Italia di due Rapporti dell’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità del 2019 e del 2022, in collaborazione con CCW Cultural Welfare Center, la Fondazione ha attestato definitivamente la sua visione. L’Arte e la Cultura possono trasformarsi in una potente risorsa di ben-essere e rigenerazione per tutti, diventando fattori determinanti nello sviluppo dell’individuo. SOMA è un metodo artistico sperimentale con uno straordinario potenziale catartico grazie alla condivisione empatica dell’esperienza di malattia fra artisti e partecipanti. Proprio l’intuizione di questa sua peculiarità ci ha indotto a valutare, per la prima volta, con psicologi e neuroscienziati dell'Università di Torino, l’impatto di questo tipo di esperienza artistica sul ben-essere psicologico e sulle reazioni neurobiologiche cerebrali, utilizzando gli strumenti della ricerca neuroestetica. Promuovere le pratiche salutogeniche anche attraverso esperienze artistiche e culturali, è la nuova frontiera della Prescrizione Sociale, uno strumento efficace per migliorare la salute e il benessere della comunità, con una visione olistica della salute. La Prescrizione Sociale è una pratica già in uso in diversi Paesi Europei, occorre quindi favorire la diffusione di questo modello anche in Italia, attraverso progetti come Soma, che possano essere riconosciuti come validi strumenti prescrivibili nei percorsi di cura. L’obiettivo è aprire la strada a nuove strategie, rafforzate da dati scientifici misurabili”. afferma la professoressa Chiara Benedetto, presidente Fondazione a Misura di Donna Onlus.

“Esprimiamo vivo apprezzamento per il progetto Soma Arte e Neuroscienze. L’Università di Torino guarda con grande interesse a queste iniziative, che fanno interagire la creatività artistica con le più recenti acquisizioni scientifiche. L’incontro tra espressione artistica e studio del cervello apre nuove prospettive di ricerca e comprensione, dimostrando quanto l’esperienza estetica possa incidere sulla sfera emotiva e psicofisica delle persone. In questo senso, la possibilità di analizzare le risposte neurobiologiche legate alla partecipazione attiva a un processo creativo rappresenta un’opportunità per approfondire il ruolo delle arti nel migliorare la qualità della vita. Il nostro Ateneo persegue quindi con interesse questi percorsi di integrazione, riconoscendone il potenziale nell’ambito della ricerca applicata e del welfare culturale”, dichiara il professor Stefano Geuna, Rettore dell’Università degli Studi di Torino.

Fino a fine anno

La programmazione dei workshop proseguirà sino alla fine del 2025, e si concluderà con la presentazione al pubblico dei dati scientifici emersi durante i workshop, una mostra multimediale collettiva che raccoglierà le opere realizzate dalle partecipanti e che permetterà di conoscere da vicino il processo creativo di donne straordinarie, un dibattito con momenti di riflessione che metteranno al centro le strategie di Welfare Culturale, le ferite - visibili e invisibili - che attraversano la vita delle donne, ma anche la forza e il coraggio della loro risposta.

Per richiedere ulteriori informazioni e partecipare ai prossimi workshop, contattare: info@noma.world.

Comunicato stampa

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