Dopo l'episodio di dengue delle settimane scorse, il primo caso di virus West Nile del Torinese si è registrato scorsi all'ospedale Santa Croce di Moncalieri. L’infezione, non collegata a viaggi all’estero, riguarda un uomo di 79 anni, che è stato ricoverato nel reparto di neurologia del nosocomio moncalierese.
Dimissioni previste a giorni
Le condizioni dell'uomo sono comunque in miglioramento e si prevedono le sue dimissioni nei prossimi giorni.
Il caso è stato segnalato dall’Asl To5, che ha immediatamente attivato la rete di allerta prevista: Regione Piemonte, Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (Ipla), e Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) sono stati informati. La diagnosi è stata confermata all’ospedale Amedeo di Savoia, centro di riferimento regionale per le malattie infettive.
Il West Nile virus appartiene alla famiglia Flaviviridae, lo stesso gruppo della febbre gialla e dell’encefalite giapponese. Il virus si trasmette attraverso la puntura di alcune specie di zanzare. In Piemonte il primo rilevamento di positività in questi insetti risale al 4 luglio.
Asl To5: "Si può contenere"
Secondo Bruno Osella, direttore dell’Asl To5, il fenomeno è ormai parte della realtà climatica e sanitaria della nostra regione, ma grazie a un sistema di monitoraggio efficiente, è possibile contenere la diffusione e gestire i casi in modo tempestivo. E il caso registrato a Moncalieri dimostra che, se preso in tempo, il virus non per forza è destinato ad avere danni letali.