Informatori civici per risolvere i problemi delle zone della movida: il Comune di Torino ci sta pensando. A dirlo è l'assessore alla sicurezza Marco Porcedda, durante una seduta in Circoscrizione 1 sui casi di degrado e decoro nei quartieri centrali.
I buoni risultati già ottenuti a Bologna
Gli informatori civici sono figure messe in campo dai comuni nelle zone in cui il divertimento notturno si scontra con le esigenze dei residenti tra rumore, alcool e sporcizia. Il progetto esiste già in città come Bologna e Perugia, e da lì Torino potrebbe prendere esempio per risolvere uno dei suoi problemi più chiacchierati.
"È in valutazione un progetto legato ad informatori sui regolamenti urbani - ha spiegato Porcedda - che a Bologna ha avuto buoni risultati. Si tratta di personal che sarà adeguatamente formato dalla Città, individuabile da una casacca, che opererà per controllare rumore, disturbo, rifiuti e, nel caso di problemi, sarà in contatto diretto con la Polizia Locale e le forze dell'ordine".
Informatori civici figure di mediazione
Gli informatori civici sono figure di mediazione che dialogano con i frequentatori delle zone della movida e con i commercianti, fornendo informazioni sui regolamenti urbani, ricordando le norme di convivenza e i servizi presenti e che, in caso di necessità, hanno un filo diretto con le forze dell'ordine che possono intervenire tempestivamente.
Proprio a proposito degli interventi della Polizia locale, Porcedda ha sottolineato come non li faccia intervenire in situazioni di pericolo, a causa dei diversi compiti e dell'equipaggiamento. "Non hanno le tutele che hanno Polizia di Stato e Carabinieri - ha commentato - e gli stessi ragazzi spesso si comportano in modo diverso a seconda dalla casacca che hanno di fronte. Non faccio intervenire una pattuglia della polizia locale con gruppi di 50 ragazzi, sarebbe come mandarli al macello".
La questione dehors
Riguardo i dehors, altro tema al centro della discussione, l'assessore ha riportato come sia difficile andare oltre le semplici sanzioni derivanti dai controlli. Al momento sono ancora in vigore le licenze straordinarie rilasciate con le regole Covid, che dovrebbero scadere il 31 dicembre dell'anno in corso, anche se il Senato sta discutendo se estenderle nuovamente fino al 30 giugno 2027. "Speriamo che una misura temporanea non diventi permanente - ha commentato Porcedda, augurandosi che la semplicità con cui sono state rilasciate le licenze nel periodo del Coronavirus venga interrotta - La maggior parte dei controlli riguarda i metri quadri, e se viene rilasciata una sanzione questa viene inoltrata al dipartimento del commercio, che rilascia le concessioni e può intervenire con provvedimenti tra cui il ritiro della concessione. Nel 2025, fino a metà luglio, sono state comminate 800 sanzioni su tutta la città".
Ma passare da una sanzione a qualcosa di più è difficile: esplicativo il caso del locale di piazza Vittorio a cui è stata ritirata la licenza, ma soltanto perché alle multe si è aggiunto un reato. "Il locale aveva commesso ripetute sanzioni ma la licenza è stata ritirata per il reato di somministrazione di alcolici ai minorenni, dopo una prima chiusura temporanea e una successiva recidiva. Questi accertamenti purtroppo necessitano di tanti elementi, quando sono solo in ambito amministrativo e non penale è più difficile intervenire. Dobbiamo trovare soluzioni per rendere più snello e automatico questo processo".