Il mondo del volontariato va in piazza, non per protestare ma per far conoscere le proprie attività avvicinare nuove persone a quello che viene definito, a pieno titolo, terzo pilastro del welfare. E' la Giornata del Volontariato che si è tenuta a Chivasso sabato 12 novembre. La manifestazione ha avuto un prologo alla biblioteca MoviMente dove si è tenuto un incontro tra le istituzioni e i rappresentanti delle tante associazioni di volontariato presenti sul territorio e si è chiuso con banchetti e gazebo in piazza del Duomo allestiti dalle associazioni.
"Si tratta di una grande ricchezza per la nostra città – ha detto il sindaco Libero Ciuffreda - che va aldilà delle appartenenze politiche. Una contaminazione stupenda di sensibilità, comportamenti ed energia positiva".
L'assessore alle Politiche Sociali, Annalisa De Col, ha sottolineato la necessità di promozione del volontariato, al fine di raccogliere nuove energie: “Le amministrazioni sono cieche se non affiancano il mondo del volontariato ai servizi, più vincolati dalla burocrazia. I volontari arrivano ben prima e in modo più elastico a rispondere ai bisogni delle persone”.
Si è da poco tenuta l'elezione per il rinnovo del Consiglio regionale del Volontariato, presieduto dal presidente Sergio Chiamparino, dove siede anche la chivassese Giulia Menchetti, presidente dell'Avulss.
Il vicepresidente del Consiglio regionale del Volontariato, Claudio Eba, ha parlato della “fatica ad avere un'identità chiara per tutte quelle associazioni nate spesso per rispondere a bisogni che ci hanno toccato da vicino. Il Piemonte è l'unica regione italiana ad essersi dotata di un organismo che rappresenta tutte le associazioni di volontariato. Ora, con la riforma del Terzo Settore, questa necessità di fare rete viene assimilata a livello nazionale”.
E della riforma del Terzo Settore ha parlato Silvio Magliano, presidente di Vol.To., il centro servizi per il volontariato della provincia di Torino. «Ci sono luci e ombre nella nuova riforma - ha commentato Silvio Magliano -. Se da una parte finalmente si fornisce una sorta di carta d’identità delle imprese no profit, dall’altra non viene sufficientemente evidenziata la differenza tra chi fa del vero volontariato, senza percepire denaro, e chi attraverso cooperative o imprese sociali fornisce servizi e viene retribuito».
Vengono semplificate delle norme riguardanti lo statuto civile delle persone giuridiche e vi è un Codice del Terzo Settore che contiene disposizioni generali applicabili a tutti gli enti. Il Codice prevede la definizione del Registro Nazionale del Terzo Settore e le modalità di iscrizione. L’Osservatorio del Volontariato e quello dell’Associazionismo di promozione sociale, lascia il posto a un organismo unico denominato Consiglio Nazionale del Terzo settore.
“Siamo preoccupati – ha aggiunto Silvio Magliano – per i finanziamenti delle fondazioni bancarie. Se il fondo sarà suddiviso su tutto il territorio nazionale e non più legato al territorio, dei 5 milioni di euro attuali ne arriverebbero si è no la metà. I servizi rischierebbero di essere dimezzati. Chiediamo di mantenere la tipicità del volontariato; chi vi opera non viene pagato perché il suo gesto non ha prezzo e varrà per sempre”.
“Questa legge mi ha turbato – ha detto più direttamente Giulia Menchetti, presidente dell'Avulss Chivasso -, inserire nel volontariato persone che hanno perso il lavoro e impiegarle a basso costo fa male al mondo del lavoro e anche al nostro mondo”.