Con sfumature diverse ma tutti positivi i commenti del mondo della politica al piano annunciato ieri da Fca, che segnerà anche il rilancio degli stabilimenti torinesi.
Paolo Furia, candidato segretario regionale del Partito Democratico, si è espresso così: "Esprimo soddisfazione per il piano industriale di FCA, che prevede di sviluppare la 500 elettrica a Mirafiori, nell'ambito di un investimento completo di 5 miliardi di euro in Italia. Questo investimento ha due conseguenze fondamentali. La prima è sull'occupazione. L'obiettivo annunciato da FCA è infatti la piena occupazione , anche se sarà da capire se può bastare l'investimento sull'elettrico per garantirla. L'altro è sulla trasformazione economica e ambientale della nostra industria. Una trasformazione che va incoraggiata sotto il profilo dei consumi, oltre che delle produzioni".
"Ecco perché, accanto ai fondamentali interventi di promozione della ricerca che attraverso i fondi europei anche la Regione ha messo in campo per favorire questo tipo di investimento, sarà necessario prevedere in prospettiva misure che incentivino l'acquisto anche a uso privato, e non solo commerciale, delle nuove automobili".
"La scelta di FCA è in ogni caso in controtendenza con quella di altre realtà importanti in Piemonte, dove non mancano i tavoli di crisi. A questo proposito segnalo la mia presenza alla manifestazione indetta domani pomeriggio a Novi Ligure in difesa dei dipendenti e dello stabilimento Pernigotti, a significare l'intenzione di costruire un Partito Democratico che sulla questione del lavoro recuperi la propria missione e il proprio senso".
Questo invece il commento di Giorgio Bertola, candidato presidente per il M5S alle prossime elezioni regionali in Piemonte: "E' positivo il piano di investimenti presentato dai vertici di FCA, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Mirafiori. E' necessario colmare rapidamente il gap sul fronte dei veicoli elettrici che si è creato con gli altri competitor internazionali. Produrre a Torino la nuova 500 elettrica è una prospettiva sicuramente positiva sia in ottica di occupazione e sia sotto il profilo ambientale. Storicamente, da decenni, sosteniamo la necessità di promuovere questa tecnologia abbandonando progressivamente le fonti non rinnovabili".
"Auspichiamo che si passi dagli annunci ai fatti concreti evitando frettolose retromarce come avvenuto nel recente passato con il progetto Fabbrica Italia".