Asia Argento si racconta in 170 polaroid: non poteva che scegliere Torino l’attrice, regista, cantante e fotografa romana per aprirsi al proprio pubblico dopo un anno che lei stessa ha definito “terribile”.
E’ stata inaugurata proprio dentro la Mole Antonelliana, al Museo del Cinema, la mostra Asia Argento Antologia Analogica, un’esposizione che ha come protagonista la figlia del celebre Dario. Ogni scatto è stato eseguito dalla stessa Argento, che in un secondo momento ci ha dipinto sopra, cercando nella fotografia e nella pittura la forza per superare un momento particolarmente difficile come quello vissuto dall’artista nell’ultimo anno: “E’ stato un anno allucinante, terribile: tutti mi dicevano di scrivere un libro - ha spiegato Asia Argento - ma quando sto male non riesco a scrivere”.
Da qui l’idea di recuperare rullini scaduti e di dare vita a questa mostra, curata da Stefano Iachetti e organizzata organizzata dal Museo Nazionale del Cinema come evento collaterale del 34° Lovers Film Festival. Davanti al pubblico accorso per incontrarla, Asia Argento ha voluto rivelare il percorso che l’ha portata oggi a inaugurare la mostra: “Ho iniziato a scattare foto agli stessi soggetti in maniera maniacale, poi ho sentito il bisogno di dipingerci sopra. Un motivo non c’è forse lo scoprirò più avanti”.
In parallelo alla mostra, sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana, vi sono 23 immagini di grande formato da lei realizzate tra il 2001 e il 2004 utilizzando la pellicola 35mm, alle quali si aggiungono quattro scatti realizzati da Stefano Iachetti che ritraggono Asia sul set di Incompresa, diretto dall’artista nel 2013.
La scelta di Torino, come detto, non è casuale: il legame con il capoluogo piemontese, nato con il film Profondo Rosso diretto dal padre, è forte. Così come forte è l’empatia con la fotografia, passione ereditata dalla nonna paterna, Elda Luxardo. A rivelare l’importanza personale di questi scatti poi dipinti, è la stessa Asia Argento: “Mi sono attaccata alla vita, fotogramma per fotogramma: queste polaroid oggi non mi appartengono più e posso tornare a vivere”.
Un augurio accolto dagli applausi scroscianti dei torinesi accorsi al Museo del Cinema, casa d’eccezione dell’esposizione Asia Argento Antologia Analogica.