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Politica | 07 maggio 2019, 16:20

"Io sono fascista": esposto della Regione Piemonte e del Comune di Torino contro Polacchi di AltaForte

Il rappresentante della casa editrice e la sua attività professionale nel campo dell’editoria sarebbero "estranee allo spirito del Salone del Libro". L'esposto presentato "affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo"

"Io sono fascista": esposto della Regione Piemonte e del Comune di Torino contro Polacchi di AltaForte

La Regione Piemonte e la Città di Torino, alla luce delle dichiarazioni sul fascismo rilasciate a mezzo stampa e attraverso emittenti radiofoniche dal signor Francesco Polacchi (“Io sono fascista”, “L’antifascismo è il vero male di questo Paese”, ecc) ritengono il rappresentante della casa editrice AltaForte e la sua attività professionale nel campo dell’editoria estranee allo spirito del Salone del Libro e, inoltre, intravvedono nelle sue dichiarazioni pubbliche una possibile violazione delle leggi dello Stato.

La Regione Piemonte e la Città di Torino procedono pertanto ad inviare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo (legge Scelba 645 del 1952) e la violazione di quanto disposto dalla legge Mancino 305 del 1993 e, nello specifico, l’articolo 4 che prevede venga punito chi “(…) pubblicamente  esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.

Una decisione, quella della Regione Piemonte e della Città di Torino, "assunta nella convinzione che anche la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto. L'esposto - fanno sapere Comune e Regione - è in via di predisposizione da parte delle nostre avvocatura e appena ultimato sarà presentato alle autorità competenti".

"Rimango e rimaniamo convinti - commenta la sindaca Chiara Appendino - che la forma più radicale dell'intolleranza va contrastata con le armi della democrazia e dello Stato di Diritto", mentre il Governatore Chiamparino ha spiegato che "sono stati riscontrati tutti gli elementi che possono far parlare di apologia del fascismo".

L'Associazione Treno della Memoria ha definito "una splendida notizia che il Comune di Torino e la Regione Piemonte, in risposta del nostro appello co-firmato con il Museo di Auschwitz e la testimone Halina Birembaum, decidano di appellarsi alla legge Mancino, rompendo gli indugi e scegliendo di denunciare per apologia di fascismo la casa editrice Altaforte vicina a Casapound. Resta un ultimo passo che auspichiamo, preso atto della determinazione della base giuridica di cui sopra: chiediamo al Salone del Libro di agire di conseguenza, revocando la concessione alla casa editrice".

"Dal canto nostro noi non rinunceremo al nostro ruolo, non faremo passi indietro, non abbandoniamo il campo, il salone, la città".

Cinzia Gatti

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