Carlo Giovanardi ha citato in giudizio in 29 consiglieri comunali di Torino che lo scorso 21 gennaio hanno approvato l'ordine del giorno delle capigruppo di "Torino in Comune" e demA - Eleonora Artesio e Deborah Montalbano - che chiedeva di fare luce sull'omicidio di Stefano Cucchi. Il documento definiva "gravissime e diffamatorie" le opinioni espresse dall'ex senatore di Forza Italia sulla morte del ragazzo.
Una notizia che ha generato le reazioni di entrambi i lati della Sala Rossa. Per la capogruppo del M5S Valentina Sganga si tratta di "un limite all'espressione della volontà democratica, che credo debba essere respinto e dovrebbe inquietare tutti coloro che nella democrazia credono".
"Ho avuto modo di conoscere molto bene - aggiunge la grillina - i limiti della democrazia, in questi tre anni, soprattutto quando la volontà popolare si trova compressa dentro il recinto dei limiti di bilancio, dei tagli perpetui, dei mutui, dei debiti e di molto altro". "Pensare che perfino le opinioni, discusse pubblicamente, possano essere compresse dentro ulteriori limiti è sconcertante", conclude Sganga.
Dal capogruppo comunale del Pd Stefano Lo Russo e dal segretario dem di Torino Mimmo Carretta l'invito a Giovanardi a venire a Torino. "Durante l'incontro - aggiungono - potremo spiegare le sue ragioni e il perché delle sue dichiarazioni rese a suo tempo e riportate nell'atto votato in Sala Rossa che hanno provocato la sua reazione".