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Centro | 03 dicembre 2019, 15:30

Homes4All, l’innovazione per combattere l’emergenza abitativa: il progetto di Comune e privati per ridurre gli sfratti

Il progetto è stato considerato dal Governo il migliore in Italia: metterà a disposizione 50 nuovi alloggi sin da subito, ma il numero potrebbe aumentare con l’eventuale arrivo di nuovi fondi ministeriali

Homes4All, l’innovazione per combattere l’emergenza abitativa: il progetto di Comune e privati per ridurre gli sfratti

Meno case vuote e meno persone senza casa. E’ questo l’ambizioso obiettivo di Homes4All, un innovativo progetto che vedrà la Città di Torino collaborare con privati e cittadini al fine di ridurre sensibilmente gli sfratti e combattere così l’emergenza abitativa.

Di fatto, attraverso la collaborazione della Città con enti privati profit e no profit come la Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Homers srl, Brainscapital srl, Homes4All si occuperà di recuperare l’invenduto, individuare le proprietà libere o occupate che potrebbero provenire da procedure giudiziarie o donazioni ad hoc, fare da garante e punto di riferimento e creare così condizioni di fiducia che permettano di recuperare più alloggi possibili dai privati per metterli a disposizione dei cittadini.

Ecco perché nelle prossime settimane verrà costituita una Newco con il chiaro obiettivo di attrarre capitali e di stipulare convenzioni con le banche per consentire alle persone che non possono pagarsi il mutuo di sdebitarsi e non diventare morosi. L’obiettivo principale rimarrà però quello di creare una sorta di gruppo di investitori, che comprino e mettano a disposizione nuovi immobili per contrastare l’emergenza abitativa. D’altra parte, gli sfratti a Torino sono in aumento: nel 2018 ne sono stati eseguiti 2.264, uno ogni 241 famiglie, contro la media nazionale di 1 ogni 419. Il primo finanziamento di 150.000 euro permetterà di mettere a disposizione 50 nuove case. Un numero che potrebbe lievitare ulteriormente se dal Consiglio dei Ministri dovessero arrivare altre risorse per ora ferme pari a un milione e seicento mila euro.

Soddisfatta la sindaca Chiara Appendino: “Dobbiamo essere orgogliosi, perché il progetto è stato riconosciuto come primo classificato tra i ventiquattro presentati al Consiglio dei Ministri”. “L’emergenza abitativa è un tema centrale della nostra città, affrontarla in modo innovativo significa che per combattere le nuove forme di povertà bisogna immaginare e realizzare nuovi modelli” è l’analisi della prima cittadina.

Sulla stessa lunghezza d’onda Sonia Schellino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino: “E’ molto importante che due assessorati affrontino il tema da due punti di vista differenti, mettendo in campo alle differenti competenze. L’emergenza abitativa per noi è una priorità”. “Di fatto - ha poi concluso la vice sindaca - questo progetto ci permetterà di aiutare le persone che hanno difficoltà a pagare l’affitto ad evitare lo sfratto e a dare un’abitazione a chi ancora non ce l’ha”.

L’assessore Pironti ha invece sottolineato come “la Città debba essere per forza di cose un soggetto in grado di intercettare un’esigenza e creare le condizioni perché le soluzioni si realizzino in tempi brevi”. Innovazione non solo come strumento dunque, ma anche come un qualcosa in grado di avere un impatto concreto sulla vita dei cittadini.

Il progetto diventa quindi la sperimentazione di un modello che, se dovesse dare frutti virtuosi, potrebbe far scuola in Italia, soprattutto nelle grandi città e centri urbani, dove l’emergenza abitativa è sempre più sentita. Concretamente parlando, le 50 nuove case pronte a essere messe a sistema per contrastare il numero degli sfratti in aumento, rappresentano sicuramente una buona notizia per il Comune di Torino e soprattutto per i tanti torinesi che rischiano di rimanere senza casa.

Andrea Parisotto

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