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Economia e lavoro | 28 marzo 2024, 16:05

Coldiretti Piemonte: "A Pasqua protagoniste le uova, ma non mancano la carne di agnello ed i dolci della tradizione"

I vertici piemontesi dell'associazione di categoria: "Continua ad esserci una tendenza alla cucina della tradizione pasquale o in agriturismo o direttamente a casa per chi sceglie di mettersi ai fornelli anche per abbattere i costi spinti alle stelle dal caro prezzi"

Louis Hansel - tramite Unsplash

Louis Hansel - tramite Unsplash

Le uova sono le vere regine della Pasqua spinte anche dagli ultimi studi che le riconoscono come un alimento sano, equilibrato e “taglia grassi”. Un uovo medio contiene solo 78 kcal, ma il suo contenuto proteico elevato è pari a 6,5 grammi, ovvero il 13% del fabbisogno giornaliero di un adulto. Le uova si qualificano inoltre come fonte di Vitamina A e B12.

Come non manca la carne ovicaprina cucinata in vari modi: dall’agnello al forno al capretto alla brace, fino al cosciotto di agnello con le castagne e allo spezzatino di pecora. In Piemonte la filiera ovina conta 122 mila capi per oltre 2 mila aziende, quella caprina più di 67 mila capi e oltre 3 mila aziende. In Piemonte ad andare per la maggiore è anche il Salame del Papa, un goloso salame di cioccolato, tipico soprattutto della zona di Alessandria e delle Langhe, viene consumato nel periodo quaresimale e pasquale.

Secondo una curiosa leggenda, infatti, nei secoli passati, durante la Quaresima, il consumo di dolci era proibito, così i cuochi inventarono questo singolare salame per soddisfare comunque il desiderio di dolcezza della propria clientela. L’impasto va preparato lavorando il burro morbido con zucchero a velo e poi aggiungendo cacao, uova, biscotti secchi sbriciolati, nocciole Piemonte Igp e rhum. Dopo avergli dato la forma di un salame, va fatto riposare in frigorifero per almeno mezza giornata e poi può essere gustato.

Non mancano però anche i Tirà, biscotti tipici di Crescentino, in provincia di Vercelli, rustici, simili a minuscole pagnottelle che i bambini intingono volentieri nel latte ed i grandi in un vino liquoroso. 
Un tempo le donne li preparavano nelle proprie cucine per poi portarli a cuocere nei forni comuni.  

“Continua ad esserci una tendenza alla cucina della tradizione pasquale o in agriturismo o direttamente a casa per chi sceglie di mettersi ai fornelli anche per abbattere i costi spinti alle stelle dal caro prezzi", affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale".

"Dalla carne alle uova, il consiglio è di scegliere i punti vendita aziendali e i mercati di Campagna Amica in Piemonte per portare in tavola solo cibo genuino, fresco e di sicura provenienza. Le uova Made in Piemonte, oltretutto, godono di un sistema di etichettatura all’avanguardia - concludono i due esponenti di Coldiretti - tramite la stampigliatura sul guscio, sono state tra i primi alimenti ad avere la tracciabilità grazie al sistema che consente di risalire, ad esempio, al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie) e allo Stato in cui sono state deposte (es. IT). Un metodo che dà ulteriore garanzia ai consumatori che cercano sempre di più la tracciabilità di ciò che acquistano e portano in tavola".

comunicato stampa

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