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Non solo Fumetti | 15 giugno 2025, 06:30

Com’è andata a finire: chiusura definitiva per il WOW

Il Comune di Milano sfratta il museo del fumetto

Com’è andata a finire: chiusura definitiva per il WOW

Un paio di mesi fa questa rubrica ha contribuito a diffondere il grido di allarme del WOW, il museo del fumetto di Milano, messo sotto sfratto dalla giunta comunale meneghina.

Com’è andata a finire?

La speranza è l’ultima a morire, ma per ora lo sfratto è confermato. La raccolta di firme e la campagna di donazioni non sono dunque bastate a salvare quello che è stato, fino ad oggi, un presidio di cultura, un luogo di incontro, teatro di eventi legati al fumetto e a tutto ciò che gli gravita intorno.

Il museo - come ha dichiarato Enrico Ercole, responsabile ufficio stampa, nell’intervista rilasciatami nell’articolo di aprile - è caduto in crisi a causa del blocco forzato subito durante il periodo Covid. Subito dopo ha dovuto anche sostenere spese relative a operazioni di manutenzione che in realtà sarebbero state di competenza del comune.

L’auspicio è stato, fino ad oggi, che la giunta attuale riuscisse a rendersi conto dell’importanza in termini culturali e di prestigio del WOW, al punto di mettere in discussione l’opportunità di insistere nella richiesta di saldo delle annualità d’affitto che non ha incassato. Non solo: si sperava anche che decidesse di finanziare essa stessa in futuro un’attività così importante, o quantomeno che le concedesse finalmente l’uso gratuito dei locali. Perché la cultura andrebbe sempre protetta, no?

No.

Il 7 giugno, sui social, è comparso un ulteriore appello del museo. Il comune non ha recepito che quella di far sopravvivere il WOW, gestito dalla Fondazione Franco Fossati, è l’occasione imperdibile di proteggere e condividere con i cittadini un enorme patrimonio culturale; pretende che i locali vengano liberati e basta. Ma che fine farà lo sterminato archivio documentale conservato al loro interno? Bisogna trovare un luogo che possa custodirlo integro, in modo che possa poi essere riutilizzato in una nuova sede o paradossalmente, se la fondazione dovesse vincere ancora il prossimo bando, nella sede attuale. Se andasse disperso o si deteriorasse sarebbe una perdita gravissima per tutti.

Ad oggi non risulta che qualcuno si sia fatto avanti per risolvere questo ulteriore grave problema.

Il 10 giugno è giunta poi, tramite un comunicato diffuso anche sui social, la tanto temuta notizia definitiva e ufficiale: “Domenica 15 giugno WOW Spazio Fumetto termina la sua attività.

È con grandissimo dispiacere che la Fondazione Franco Fossati annuncia il definitivo abbandono degli spazi di WOW Spazio Fumetto, il museo del fumetto di Milano gestito con grande passione e successo per ben 14 anni. Il Comune di Milano, con il quale, grazie all’impegno dell’Avvocatura, abbiamo concordato l’estinzione del debito - che impediva di fatto alla Fondazione di partecipare al nuovo bando di assegnazione dello spazio - ha comunicato che lo stabile va comunque lasciato completamente libero entro il 15 giugno con conseguente cessazione di ogni attività. 

È evidente a chiunque che per la Fondazione Franco Fossati non è possibile affrontare la spesa onerosa di un trasloco per lasciare i locali vuoti per poi rientrare dopo pochi mesi, una volta (auspicabilmente) vinto il bando: si è quindi ritenuto che si stesse lavorando per consentirci di restare fino alla risoluzione del bando stesso ma non è così. 

Non si può chiedere alla Fondazione di svuotare tutto lo stabile, mettere tutto il materiale in un magazzino per pochi mesi, salvo poi rientrare come se nulla fosse: le spese di un’operazione di questo genere sono insostenibili. Qualora per qualsiasi motivo la Fondazione non dovesse vincere il bando, allora l’abbandono dei locali sarebbe la richiesta più logica e comprensibile, ma ora risulta del tutto incomprensibile.

A fronte del diniego da parte del Comune di poter restare per pochi mesi, la Fondazione Franco Fossati non può quindi fare altro che prendere atto delle decisioni burocratiche e lasciare libero uno spazio nel quale molto probabilmente non potrà più rientrare per mancanza di fondi, consumati per il trasloco.

Con la chiusura di domenica il Museo perde molte occasioni che avrebbero contribuito anche economicamente al suo futuro e al pagamento di futuri affitti: due grandi mostre che erano in programma, tra cui una con un’importante realtà internazionale, i campus estivi che sono sempre stati apprezzati dalla cittadinanza e visti come un servizio indispensabile ai cittadini della zona, il presidio culturale del Giardino Oreste del Buono e i corsi di fumetto per ragazzi.

Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati, dichiara: “Siamo soddisfatti di aver portato a termine la pratica per l’estinzione del debito, in collaborazione con l’Avvocatura del Comune, che ringraziamo di cuore, così da non avere sulla coscienza un “enorme” (come è stato definito) danno erariale a scapito dei cittadini milanesi, ma siamo anche completamente scoraggiati da una burocrazia che chiede alla Fondazione di abbandonare uno spazio per poi rientrare dopo pochi mesi, sempre che si vinca un bando che si annuncia decisamente complicato, viste le condizioni dello stabile che si è anche recentemente allagato. Abbiamo lottato contro i mulini a vento, siamo stati definiti ‘fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette’, ma così è troppo anche per dei supereroi. Ringraziamo tutti coloro che in questi mesi hanno avuto belle parole per noi, che ci hanno aiutato con donazioni e sottoscrivendo una petizione che conta 12.000 firme. La soluzione? Farci restare fino alla risoluzione del bando (nella speranza che non presenti condizioni impraticabili) e permetterci di partecipare senza dissanguarci per affrontare due inutili traslochi. Non è possibile, ci dicono. Allora altro non resta che salutarci con un SOB. Ci tengo a ringraziare di cuore tutti i membri del Consiglio della Fondazione, i nostri instancabili dipendenti che resteranno senza lavoro dopo anni di impegno, i collaboratori, i volontari e tutti i visitatori che ci sono stati vicini in questi anni! Resta aperto l’appello a qualsiasi Comune e Privato che voglia progettare seriamente con noi una possibile alternativa”.

DOMENICA 15 GIUGNO invitiamo tutti gli amici per un saluto che – speriamo – sia un arrivederci. Saranno presenti disegnatori, sceneggiatori, amici e visitatori che in questi anni ci hanno aiutato, sostenuto e incoraggiato.”

Il manifesto di “Ultimo ballo con WOW”

La notizia è subito esplosa sui media e ha visto le proteste di molti esponenti della cultura non solo del mondo del fumetto. La reazione pare abbia ottenuto un qualche effetto, anche se non si sa ancora in che termini. Comunque già l’11 giugno lo stesso museo, in un post sui social, ha dichiarato: “solo a seguito del tam tam mediatico di ieri e dei numerosi articoli usciti, il Comune di Milano ha preso atto dell’intimazione a lasciare i locali entro il 15 giugno da loro stessi emessa.

In tarda serata è arrivata una lettera che propone una soluzione del tutto parziale e molto onerosa per la Fondazione Franco Fossati che gestisce il museo. Fermo restando che è sempre triste dover arrivare agli sgoccioli per ottenere soluzioni chieste già da tempo, stiamo valutando il da farsi. Ciò non toglie che il museo ormai dovrà sospendere tutte le attività il 15 di giugno come precedentemente annunciato”.

Per ora l’unico fatto certo è che, questa domenica, tutti coloro che lo vorranno potranno dare l’ultimo saluto a WOW Spazio Fumetto. Il museo, che si trova, lo ricordo, a Milano in Viale Campania 12, sarà aperto dalle 15 alle 20. Il clou di questa strana festa, a ingresso libero, ci sarà alle 17, quando, alla presenza di noti fumettisti che negli ultimi giorni hanno confermato la propria presenza, si intensificheranno chiacchiere, musica e jam session disegnate.

Poi, alle 20, le porte del museo si chiuderanno al pubblico per l’ultima volta.

Ecco com’è andata a finire.
 

Noi ci rileggiamo la prossima settimana.

Thomas Pistoia

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