Cronaca | 28 luglio 2025, 10:56

Black out a Torino, Ireti rassicura: "Scesi a 1/2 al giorno. Pronti ad intervenire anche ad agosto"

L'azienda sta costruendo nuove cabine primarie nella zona Michelin e di corso Bramante. In parallelo posati cavi e giunti più resistenti al caldo

Black out a Torino, Ireti rassicura: "Scesi a 1/2 al giorno. Pronti ad intervenire anche ad agosto"

Torino è pronta ad affrontare i black out anche ad agosto. Dopo che il weekend del 14 e 15 giugno in cui migliaia di cittadini si sono ritrovati senza corrente anche per dieci ore di fila, complice la “tempesta perfetta” generata dalle ondate di calore e l’accensione in simultanea di centinaia condizionatori, Iren e Ireti sono corse ai ripari.

Uno/due guasti al giorno

“Dai 23 guasti registrati lo scorso 14 giugno, – ha spiegato Emilano Roggero, Direttore Distribuzione Energatica Ireti – attualmente siamo scesi ad uno o due al giorno: si tratta della normalità, capita anche a dicembre”. Oltre al calo dei malfunzionamenti, come spiegato dall’azienda, si sono ridotti anche i tempi per la riattivazione della corrente.

Task force contro i black out

Come già annunciato, dallo scorso 16 giugno è operativa una task force contro i black out che vede oltre 130 persone impegnate, che si alternano su turni h24. Nel dettaglio il personale interno dedicato al problema è passato da 43 a 68 operatori, mentre quello esterno da 36 a 66.

Sono aumentate le squadre destinate agli scavi, così come rafforzato il presidio dei carro attrezzi, per rimuovere eventuali macchine che ostacolano l'intervento.

Pronti ad intervenire ad agosto

Ma nonostante le imminenti vacanze estive, che svuoteranno Torino, Iren ed Ireti sono comunque pronte ad intervenire in caso di black out. “Anche ad agosto – ha spiegato Ruggero - garantiremo la capacità operativa, avendo incrementato i contratti in appalto: siamo pronti a gestire sia i guasti, sia gli scavi”.

Due nuove cabine

Guardando in prospettiva, Ireti ha poi ribadito che nel triennio 2026-2028 sono previsti 332 milioni di investimenti tecnici. Come spiegato dall’Amministratore Delegato Fabio Giuseppini gli stanziamenti più rilevanti sono destinati alla realizzazione di “due cabine primarie, una nella zona Michelin (Torino nord ndr) e l’altra nell’area di corso Bramante (a sud ndr), nate per fare fronte alla crescente urbanizzazione”.

Per dare dei numeri di inquadramento, nel capoluogo sono presenti 4.500 chilometri di cavo di cui duemila di media tensione.

Cavi e giunti più resistenti al caldo

Per fare fronte al cambiamento climatico e alle conseguenti ondate di calore, verranno fatte altre cinque cabine primarie oltre alle due in fase di costruzione. Un azione che permetterà di ridurre i disagi legati ai black out, ma anche rispondere alle esigenze di un mondo che sta andando sempre più verso l’elettrificazione, a partire dalle auto.

“Abbiamo avviato un approfondimento con il Comune di Torino per individuare le aree dove metterle” hanno spiegato da Ireti, per poi aggiungere: “Stiamo posando cavi ad isolamento maggiorato, ma anche accessori e giunti meno sensibili al calore: questo rafforzamento è la chiave di volta per il futuro. E impossibile azzerare completamente i guasti, ma siamo impegnati per ridurne il numero e la magnitudo”.

Cinzia Gatti

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Barbara Gabriella Renzi

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