“Riteniamo che mai come in questo momento debba prevalere il buon senso e la tutela dell’interesse collettivo rispetto agli egoismi personali. Auspichiamo quindi che, a seguito delle decisioni del Giudice del Tribunale Amministrativo Regionale, il percorso di confronto possa riprendere per individuare soluzioni che provino a salvaguardare sì gli alberi, ma anche lo sviluppo sociale, economico e lavorativo della valle”. Le parole dei sindacati Flai Cgil e Uila non nascondono la preoccupazione sulla battaglia giudiziaria appena partita, che minaccia l’ampliamento della Caffarel di Luserna San Giovanni.
Il gruppo Lindt & Sprüngli, che detiene il marchio Caffarel, vuole realizzare un polo di tostatura delle nocciole, che permetterebbe di salvare dei posti di lavoro, convertendo delle figure. Ma non solo: “Nell’ampliamento ci sarebbe anche una linea per wafer e una predisposizione alla seconda – dettaglia Alessandro Stella, sindacalista della Flai –. Per ogni linea ci sarebbero 7 operatori impegnati su 3 turni”. Tradotto in termini occupazionali: dai 21 ai 42 nuovi addetti.
Su questa operazione di ampliamento, già al centro delle polemiche da tempo, per l’abbattimento di alcuni alberi in via Monte Granero, per fare spazio ai camion, pende un ricorso al Tar che punta il dito contro il processo autorizzativo. “Speriamo che, quale che sia la decisione del giudice, non si perda un’opportunità di investimento così importante” commenta chiaramente Stella.
Molto dipenderà dalla pronuncia del Tar, ovviamente, ma anche dai tempi. Un eventuale rigetto del ricorso potrebbe essere impugnato di fronte al Consiglio di Stato e paralizzando, di fatto, per diversi mesi, se non anni, l’ampliamento.




