Nel corso dell'anno, a Torino, sette camere d'albergo su dieci sono state costantemente occupate. Lo dicono i dati di Federalberghi sul 2025, che mostrano un'occupazione media del 70%. E sono in crescita i turisti stranieri, che magari oltre alla visita della città della Mole aggiungono al proprio itinerario anche una puntata nelle Langhe, o nel Monferrato o ai Laghi.
Boom a gennaio e in estate
Quel che davvero fa capire che i tempi sono cambiati è legato ai mesi andati meglio, in termini di presenze, rispetto al 2024. Infatti, oItre al mese di gennaio, i due mesi che hanno dato risultati migliori sono quelli di luglio e agosto, ribaltando completamente la vecchia abitudine che voleva la città deserta e i torinesi nelle località di villeggiatura.
Dati che peraltro certificano il successo della cosiddetta "destagionalizzazione", con la distribuzione in calendario di grandi eventi anche nei mesi che venivano visti come “bassa stagione”. Agosto, in particolare, ha fatto segnare numeri più alti del solito grazie al susseguirsi di appuntamenti internazionali come la Vuelta o i Mondiali di Twirling. Maggio e ottobre, dal canto loro, hanno fatto registrare una percentuale vicina all’80% mentre novembre si conferma uno dei mesi clou per la destinazione, con un’occupazione compresa tra l’80 e l’85% (grazie agli eventi legati all'arte e alle Atp Finals).
Turismo a più volti
Torino si conferma destinazione sempre più apprezzata e aperta a tutte le tipologie di turismo: da quello più legato allo svago a quello di chi viaggia per affari, fino al turismo sportivo e quello congressuale. Proprio quello congressuale, nel 2024, aveva fatto segnare una crescita di quasi il 13%. "Numeri ormai attrattivi per nuovi investimenti - dice Federalberghi in una nota ufficiale -. Per fare in modo che il posizionamento della destinazione si consolidi sempre più, innescando così un proficuo circuito virtuoso anche dal punto di vista occupazionale e sociale". L’Associazione spera in un "ulteriore potenziamento nel comparto eventi e congressuale, sbloccando progetti che si trascinano ormai da troppi anni. Occorre dare vita a una cabina di regia, inclusiva e rappresentativa ma anche snella, che possa promo-commercializzare la destinazione, guidata da professionisti esperti e del settore. Tutto ciò al fine di portare valore e utili riscontri, ad esempio, operando in anticipo rispetto alle candidature per i grandi eventi internazionali e offrendo servizi dedicati agli organizzatori e ai visitatori migliorando la generale attrattività del territorio, non soltanto a fini turistici".
Bar aperti a tutti e tassa di soggiorno
E non dimenticano come sia il caso di "risolvere l’impasse relativo all’apertura dei servizi interni agli hotel (bar, ristoranti in testa) alla clientela non alloggiata". Quanto alla tassa di soggiorno, Federalberghi Torino ribadisce la propria contrarietà: "E' fortemente iniqua. Chiediamo comunque al Comune di utilizzare i fondi per migliorare il posizionamento competitivo e duraturo della destinazione sul mercato turistico e riflettendo con attenzione sulla promozione della Città, sui canali di diffusione e sulla qualità delle campagne di comunicazione, sul tipo di messaggio, sui mercati e sui target".
“Il Turismo è trasversale ed è in grado di generare benefici diffusi nonché di contribuire alla coesione sociale e, soprattutto, di attrarre investimenti anche in altri settori. Torino consolida il dato ottenuto negli ultimi anni rafforzando ulteriormente il proprio posizionamento nel mercato turistico, confermandosi come una delle principali destinazioni per gli eventi nazionali e internazionali – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –: il turismo si rivela quindi asset strategico per il tessuto economico-sociale del territorio, nonostante qualcuno non perda occasione per giocare sull’inutile contrapposizione con altri importantissimi comparti produttivi. Le nostre destinazioni sono cresciute, ma potrebbero fare un ulteriore salto in avanti risolvendo alcune annose questioni. Abbiamo sempre ribadito il nostro apprezzamento per gli sforzi portati avanti da Regione, Comune e Camera di commercio ma ora è giunto il momento di osare. Chiediamo soprattutto di massimizzare l’attenzione generata dai Grandi Eventi predisponendo anche offerte strutturali di natura diversa che solo il fieristico-congressuale può generare a più lungo termine; agevolare un’interlocuzione più diretta e coinvolta di professionisti del settore nella Governance del Turismo e di risolvere la questione relativa all’apertura dei servizi ai non alloggiati; di conferire finalmente dignità al settore qualificandolo distintamente nel PRGC e di creare uno sportello unico per le attività turistico-ricettive. Tutto ciò semplicemente nell’ottica di accogliere quel processo di ibridazioni richiesto dal mercato, contribuendo così ad elevare la competitività delle imprese del settore e, congiuntamente all’esperienza del visitatore, ad una maggiore e più duratura attrattività delle nostre destinazioni”.




