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Cultura e spettacoli | 26 aprile 2018, 14:00

"Più bulli, meno ciccioni", gli Eugenio in Via Di Gioia cantano così il bullismo

Eugenio Cesaro ci racconta come sono nati canzone e video

"Più bulli, meno ciccioni", gli Eugenio in Via Di Gioia cantano così il bullismo

Più bulli, meno ciccioni” è questo il ritornello provocatorio di Selezione Naturale, ultimo estratto dall’album Tutti su per terra degli Eugenio in Via di Gioia. Un singolo che racconta il bullismo, accompagnato da un video dove si cerca di intuirne e spiegarne le origini. Una storia ambientata su un campo da calcio, durante una partita giovanile, dove a prevalere sono le aspettative degli adulti, le loro pressioni e la loro rabbia. Tutti elementi che finiscono col condizionare il comportamento dei più giovani, influenzati da questi “cattivi maestri”.

Com’è nata la canzone?” chiedo a Eugenio Cesaro, cantante e compositore della band torinese.

“Come nascono tutte le nostre canzoni: per strada. Anni fa cominciai così, suonando per strada. All’inizio facevo solo cover poi, un giorno, presi a cantare cose mie, canzoni che nascevano sul momento, improvvisate, ispirate a vari temi e a quello che vedevo in giro.

È passato del tempo, ho affinato la tecnica, ma l’ispirazione rimane sempre la stessa. Nel caso di Selezione Naturale, il ritornello -più bulli meno ciccioni- mi è entrato in testa all’improvviso mentre suonavo in giro e partendo da quello, tutti assieme, abbiamo sviluppato la canzone.”

Canzone a cui contribuisce anche il rapper Willie Peyote...”

“Sì, in realtà, io non sono un gran fan dei featuring, perché non è facile che artisti diversi si trovino sulla stessa lunghezza d’onda, che venga fuori qualcosa di veramente ispirato e non forzato. Ma i miei compagni mi hanno fatto un vero e proprio agguato: un pomeriggio hanno invitato Willie a sentirci in studio.

La parte del testo in cui diciamo “Videogiochi violenti, il wrestling, esempi negativi i rapper” è stata una provocazione irresistibile per lui che ci ha costruito una strofa sopra. Il risultato è stato ottimo, molto più forte dei miei pregiudizi sui featuring, e così è finito nella versione definitiva del brano”

Ma mettiti nei miei panni, è il gioco delle parti

Serve un capro espiatorio che dica le cose che pensi per risparmiarti

Tipo che i gagni che a scuola subiscono fanno le multe una volta cresciuti

Per vendicare gli anni di soprusi e intanto la moglie li fa anche cornuti

Esticazzi la legge di Murphy quando mai vincono i bravi ragazzi

A volte il destino è crudele, va bene, ma a volte sei tu che ti meriti schiaffi

In strada lo imparano in fretta, fa da maestra, fa da palestra

Insegna che non serve alzare la voce per non abbassare la testa

E non devi mai avere paura, i cani sentono l'odore

Vince il più forte da sempre in natura e la paura dura più dell'amore

Voilà scacco matto, l'amore è un pacco, la difesa migliore è l'attacco

E figurati se è nucleare, per logica vincono i bulli su scala mondiale

 

Come mai è passato così tanto tempo (quasi un anno) dall’uscita dell’album a questo singolo?”

Abbiamo preferito fare uscire prima Chiodo Fisso e Giovani Illuminati, ci sembravano più immediati e più facili da rendere anche in un video. Mentre per Selezione Naturale avevamo paura di essere fraintesi, è una canzone che parla di bullismo ma in maniera sarcastica e con un ritornello molto provocatorio, non volevamo correre il rischio di essere malinterpretati. Inoltre, per quanto riguarda il video, il timore era quello di banalizzare il problema. Ma poi Giorgio Blanco, giovane video maker e nostro caro amico, ha espresso il desiderio di lavorare proprio su questo pezzo. Ci ha convinti. Ci ha conquistato, soprattutto, la possibilità di dare spazio e visibilità a queste collaborazioni con artisti giovani e torinesi.

E direi che avete fatto bene. Il video ha destato molta curiosità e sta avendo successo. Ma com’è nata l’idea dell’ambientazione calcistica, è stata vostra o di Blanco?”

Di nessuno dei due. È stata di Amedeo, un nostro amico di Sugo lab, un laboratorio tessile del riciclo con cui ogni tanto collaboriamo. Gli abbiamo raccontato i diversi spunti che avevamo in testa e lui ci ha interrotto con un -ma perché non lo ambientate durante una partita di ragazzini?-. Era un’idea perfetta, abbiamo messo da parte tutte le altre e usato questa.

Un’ottima idea e un ottimo progetto costruito con tanti tasselli tutti torinesi.

E, a proposito di Torino, gli Eugenio in Via di Gioia (Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici) per ora sono impegnati in diverse date che li vedono in giro per l’Italia ma promettono che, quest’estate, torneranno a farsi sentire in città.

Rossana Rotolo

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