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Volley | 26 febbraio 2017, 07:32

Chieri sfida la giocatrice trans, il pensiero del presidente Vergnano: "Si rischia di sbilanciare i valori"

Oggi il Fenera Chieri '76 ospitera la Golem Palmi di Tiffany de Abreu: ecco il pensiero della società chierese

Chieri sfida la giocatrice trans, il pensiero del presidente Vergnano: "Si rischia di sbilanciare i valori"

Quella tra Fenera Chieri e Golem Palmi che si disputerà oggi pomeriggio nel rinnovato palazzetto di Chieri non sarà certo una partita come le altre. Ci saranno i riflettori puntati dei media, incuriositi dalla vicenda di Tiffany Pereira de Abreu, giocatrice brasiliana che ha esordito con la maglia della Golem Palmi la scorsa settimana, segnando 28 punti nella vittoria delle calabresi contro Trento. Fino a poco tempo fa, infatti, Tiffany era Rodrigo, giocatore brasiliano che giocava nel campionato maschile in Belgio. Poi l’operazione ed oggi è a tutti gli effetti una donna, almeno nell’aspetto e nel passaporto, ma forse non nella forza fisica. Si sono sollevate le proteste delle società del campionato di A2 femminile, in particolare di quelle che stanno lottando con le calabresi per la promozione in A1.

Ne abbiamo parlato con Filippo Vergnano, presidente del Fenera Chieri ’76, che ha chiarito la posizione della società, partendo giustamente da una premessa, obbligata e giusta in un periodo nel quale i transgender hanno subìto una gravissima discriminazione dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. «Premetto che dal punto di vista dei diritti – ha chiarito Vergnanosiamo d’accordo sul fatto che i transgender non subiscano alcuna discriminazione di genere, anche nell’attività sportiva, e possano praticarla ai livelli a loro consentiti».

Ovviamente però Tiffany Pereira de Abreu ha qualcosa in più rispetto a coloro che sono donne dalla nascita. «Ci sono due diversi temi. Il primo è di carattere sportivo. Una persona, nata uomo, anche dopo l’operazione, è un soggetto che fisicamente sovrasta coloro che sono donne dalla nascita. Lo è nella pallavolo, dove questa giocatrice ha già dimostrato di essere una potenza. Pensate a cosa accadrebbe se un trans, nato uomo, diventasse donna e praticasse la boxe. Sarebbe devastante. Questo argomento non possiamo affrontarlo noi società sportive, ma le federazioni a livello politico, a cominciare dal CONI».

Il presidente chierese ha poi chiarito l’altro tema: «Dobbiamo poi affrontare quello che è oggi l’argomento regolamentare. Per poter fare il passaggio di sesso a livello sportivo ed essere tesserato come donna, un atleta deve fare un percorso per cui deve dimostrare in un anno di non aver superato il limite di 10nmo/l di testosterone nel sangue. Questa è una regola del CIO. Se Palmi dovesse dimostrare che la federazione brasiliana ha fatto questo controllo sulla giocatrice, allora non si può fare nulla dal punto di vista regolamentare e il tesseramento sarebbe regolare. La nostra federazione, ovviamente, l’ha tesserata perché Tiffany nel passaporto risulta essere una donna, ma a livello sportivo la federazione brasiliana ha fatto questa verifica?».

Vergnano ha poi anche discusso circa la regolarità sportiva di un tesseramento del genere: «Possiamo discutere circa questa regola. Il rischio di sbilanciare i valori del campionato sono tanti, soprattutto se è vero che è così forte come dicono. Dal punto di vista sportivo non lo trovo corretto. Dico la verità, sono anch’io curioso di vederla all’opera, ma sono preoccupato, perché se iniziasse un mercato del genere nel volley sarebbe pericoloso».

Giorgio Capodaglio

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