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Politica | 18 dicembre 2018, 14:48

Piemonte, Boeti: "E' finita l'epoca degli scontrini. La nuova legislatura segua l'esempio di quest'ultima" (VIDEO)

Il presidente del Consiglio Regionale presenta il bilancio annuale, l'ultimo prima del voto. "In questi 5 anni non c'è stato ostruzionismo. Registriamo anzi grandi numeri di presenze e di sedute. Unico rimpianto, la mancata riforma della legge elettorale"

Piemonte, Boeti: "E' finita l'epoca degli scontrini. La nuova legislatura segua l'esempio di quest'ultima" (VIDEO)

"Mi auguro che la prossima legislatura segua l'esempio di quest'ultima, che ha lavorato in modo costruttivo nell'interesse dei cittadini". Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, che alla conferenza stampa di fine anno ha stilato un bilancio del quinquennio che si avvia alla conclusione. Il prossimo maggio, infatti, i piemontesi andranno alle urne per eleggere il nuovo governatore e i nuovi consiglieri.

Ecco le parole di Boeti:

"In questi cinque anni non c'è mai stato ostruzionismo - ha detto Boeti - maggioranza e opposizione hanno lavorato in maniera serena, senza grandi contrasti. Lo dimostrano le 1.200 sedute di Commissione, le 372 sedute dell'assemblea legislativa, così come l'85% dei consiglieri regionali sempre presenti in aula. Sette consiglieri non hanno addirittura mai saltato una seduta. Dati che dimostrano che si è operato bene, con la massima trasparenza, tant'è che non si sono verificati fatti penalmente rilevanti. Possiamo dire che l'epoca di tagli e scontrini è definitivamente finita".

Nel quinquennio è stata, inoltre, razionalizzata l'organizzazione degli uffici e la spesa corrente è passata da 64,5 milioni di euro del 2014 a 42,5 milioni del bilancio 2018. Il grande "fallimento" condiviso da più parti è la mancata riforma della legge elettorale che, fra le altre cose, prevedeva più posti per le donne. "Il rimpianto c'è - conclude Boeti - e ne sono addolorato. Disegni di legge ce ne sono stati tanti ma nessuno è mai arrivato in aula. La legge elettorale andava riformata ma ormai sarà compito della prossima legislatura. Il mio auspicio era quello di inserire le quote rosa, o meglio ancora la parità di genere, ma questo avrebbe comportato una riforma anche del sistema di voto. E quindi sarebbe dovuta entrare in aula al più tardi lo scorso ottobre, o massimo inizio novembre".

Di seguito, l'intervista alla vicepresidente del Consiglio regionale, Angela Motta:

Daniele Angi e Marco Panzarella

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