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Economia e lavoro | 02 luglio 2019, 13:40

AliExpress fa tappa a Torino per portare il business del territorio a livello globale

Il noto marchio di e-commerce ha presentato al Politecnico le possibilità offerte alle aziende locali per vendere all'estero, anche PMI e startup. Finzi (NetComm): "È un mercato che cresce ogni anno del 15-20%"

AliExpress fa tappa a Torino per portare il business del territorio a livello globale

È la legge della domanda e dell'offerta. Anche a Torino (lo confermano i dati delle scorse ore della Camera di Commercio) la tendenza a comprare online è sempre più spiccata. Ma se c'è chi compra, è normale che su quel terreno si posizioni anche chi vende.

Ecco perché non è casuale la presenza di un colosso dell'e-commerce come AliExpress in città: in particolare al Politecnico, dove la "costola" di AliBaba ha incontrato alcune delle aziende del territorio per raccontare cosa è possibile fare spostando almeno parte del proprio business su Internet. Una tappa del road-show organizzato in occasione dell'apertura di AliExpress al mercato italiano e che tocca anche Milano, Bologna, Roma e Napoli. Rispetto ad Amazon, con costi competitivi (5-8% di commissioni contro il 10-15 della concorrenza) e lasciando libertà nella gestione della propria "vetrina" digitale. Dunque una dimensione abbordabile anche per chi è più piccolo o per le startup. "Non ci può essere internazionalizzazione senza sviluppo di nuovi prodotti e innovazione - commenta Giuseppe Scellato, docente del Politecnico e presidente di I3P, chiamato a fare gli onori di casa - ma per le imprese più piccole non è facile, magari per carenza di risorse. Ecco perché le grandi piattaforme di settore rappresentano una grande opportunità".

Certo, i gradini da salire non sono pochi. "Ci sono aziende che non hanno ancora un'esperienza di e-commerce strutturata e quindi si parte da zero - dice Giulio Finzi, senior partner di NetComm, il principale consorzio per il commercio digitale in Italia che collabora con AliExpress - magari spostandosi dal B2B al b2c, quindi affrontando per la prima volta il cliente finale. Non basta il software, ma servono anche mentalità e competenze".

Tra le parole chiave, ci sono Market Placing ed Export. "Il Market placing è una grande palestra per sapere come gestire i tempi, le consegne, il rapporto con la clientela o la variazione dei prezzi, che a volte vanno aggiornati quotidianamente", spiega Finzi, che sull'export aggiunge: "Fare export vuol dire avere a che fare con clientele diverse, ognuna con le proprie preferenze, vogliono parlare nella loro lingua e pagare magari nella loro valuta. Senza mediatori".

Ma accanto alle difficoltà e le diffidenze, ci sono le cifre a testimoniare la bontà di certi percorsi. "Sono i numeri a darci ragione - conclude Finzi -. Da dieci anni l'e-commerce cresce tra il 15 e il 20% anno su anno e continueranno nei prossimi anni".

 

Lanciato nel 2010, "AliExpress" riunisce commercianti e produttori con 150 milioni di consumatori in oltre 220 paesi e regioni in un sito Web navigabile in 18 lingue. La piattaforma ha oggi aperto le sue vetrine virtuali ai venditori stranieri di Italia, Russia, Turchia, Russia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Israele, Brasile e Polonia consentendo di vendere i propri prodotti e far conoscere i Brand in un marketplace dalle molteplici possibilità. La piattaforma di vendita AliExpress è dunque ora accessibile anche alle imprese italiane che avranno la possibilità di esportare in tutto il mondo le eccellenze artigianali e industriali per cui sono riconosciute a livello internazionale.

 

"In linea con la missione di Alibaba, di semplificare e fare business ovunque, siamo molto entusiasti dell'opportunità di lavorare con Netcomm incontrando gli imprenditori italiani a cui mostrare come muoversi e avere successo nei mercati globali", conclude Martin Wang, Senior Business Development Manager per l'Italia di AliExpress.

Massimiliano Sciullo

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