Con l’arrivo del freddo e il perdurare della pandemia, il Comune di Torino si ritrova costretto a rafforzare la rete d’accoglienza per i senza fissa dimora. Il piano invernale di accoglienza dei senza tetto, quest’anno, potrà contare su 800 posti letto, circa 250 in più rispetto a un periodo non emergenziale.
Quest’inverno gli homeless non verranno più ospitati in piazza d’Armi, un luogo che aveva sollevato più di un problema un anno fa, ma in via Traves. E’ qui, alle spalle della Continassa e a poche centinaia di metri dal confine con Venaria, che è stato allestito il centro d’accoglienza per i senza fissa dimora.
Il centro, realizzato dai servizi sociali torinesi, in collaborazione con la Croce Rossa e la polizia municipale, è pensato per ospitare 60 persone. In piena pandemia, al fine di tutelare la sicurezza, sono stati allestiti 30 container, con due letti ciascuno: un modo per garantire il necessario distanziamento tra gli ospiti. Lo spazio, interamente recintato, permetterà così di avere un flusso più protetto e controllato.
Ai senza tetto verrà misurata la febbre all’ingresso e servita la cena, per permettere alle di arrivare per tempo al dormitorio, senza dover gravitare nel centro di Torino per ottenere un pasto caldo e trasferirsi solo dopo in un luogo comunque periferico. “Via Traves è facilmente raggiungibile con il tram numero 3, che transita per Porta Palazzo” afferma la vice sindaca Sonia Schellino.
Il piano invernale d’accoglienza prevede inoltre diversi dormitori e case d’accoglienza sparse per il territorio, quasi tutti aperti 24 ore su 24, proprio per poter fornire un’assistenza pressoché continua: “Eravamo consapevoli che ci sarebbe stata una seconda ondata, ci abbiamo visto lungo e abbiamo lavorato per stabilizzare i dormitori” rivela Schellino. L’assessore con delega ai Servizi Sociali, spiega: “Visto il contesto, abbiamo deciso di sospendere la rotazione degli ospiti già dallo scorso marzo: le persone, così facendo, avranno la possibilità di permanere nella stessa casa per più tempo”.
Fondamentale per il raggiungimento degli 800 posti letto il coinvolgimento di tutte le realtà del Terzo settore (volontariato e cooperazione sociale), con un importante ruolo della Caritas Diocesana e della FioPSD. “Quest’anno, anche in relazione alle difficoltà dovute all’acuirsi dell’emergenza sanitaria, abbiamo assicurato la realizzazione di un piano adeguato di accoglienza notturna e di tutela per le persone senza dimora e in condizioni di elevata fragilità aumentando anche il numero di posti a disposizione”, conclude la Schellino.














