Due milioni di pezzi prodotti all'anno, tra compressori per frigoriferi e motori per lavatrici. E' questa la grande novità per il futuro dell'ex stabilimento Embraco di Riva di Chieri, emersa dal vertice di questa mattina tra Mise e sindacati metalmeccanici con un investimento complessivo che sarà di 18 milioni di euro: 10 appunto per i frigoriferi (nel rispetto della "tradizione" di Embraco) e 8 per la nuova linea di lavatrici.
Secondo quanto emerso dal tavolo, l'intera operazione (che non riguarda soltanto la nostra regione, con la creazione della newco già ribattezzata Italcomp) conta su un investimento di 28 milioni di euro di investimento a Belluno (dove si trova la Acc, di cui è commissario Maurizio Castro) e 18 - appunto - a Torino.
Il ministero resta in attesa dell'autorizzazione da parte dell'Unione Europea per l'operazione relativa all'incognita degli aiuti di stato. Un semaforo verde che potrebbe essere in arrivo a dicembre. Di conseguenza, la newco dovrebbe crearsi nel 2021, con avvio della produzione a gennaio 2022. Se invece la risposta dall'Europa fosse negativa, lo stesso ministero si è dichiarato pronto a trovare soluzioni alternative.
“È importante aver appreso dal commissario Castro l’intenzione di dare il via a un ulteriore investimento destinato alla ex Embraco di Torino, ma ad oggi non ci sono i presupposti per essere pienamente soddisfatti - ammoniscono Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino e Vito Benevento, segretario organizzativo -. Il percorso registra ancora alcune incognite, tra cui la principale è l’autorizzazione dell’Ue agli aiuti di Stato. Auspichiamo che siano convocati al più presto dei tavoli tecnici per risolvere le problematiche legate alla procedura fallimentare di Ventures e per impostare un possibile accordo sulle uscite volontarie incentivate usando il fondo “escrow” stanziato da Whirlpool. Siamo consapevoli che si tratta di un piano ambizioso, ma è il primo progetto industriale che si prova a fare in questo Paese negli ultimi 15 anni".
“Riteniamo positivo questo percorso, finalmente discutiamo di politiche industriali. Tutto questo è possibile grazie all'impegno, la tenacia e le lotte dei lavoratori - sottolineano Edi Lazzi, segretario generale Fiom Torino e Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per i metalmeccanici Cgil -. È importante e fondamentale l'impegno da parte delle Regione Piemonte: la nuova società dovrà avere un controllo pubblico, questione che consideriamo strategica per la buona riuscita di tutto il progetto. Quello che per noi è ora importante per andare avanti è procedere con un tavolo che inizi, in modo continuativo e sistematico, a entrare nel merito dell'occupazione. Riteniamo prematuro destinare al piano industriale i 9 milioni di euro del fondo Whirlpool destinato ai lavoratori, senza aver prima affrontato e compreso il perimetro occupazionale della nuova società. Tutti i lavoratori devono trovare risposte da questo progetto, nessuno escluso”.
E Davide Provenzano, segretario generale Fim Torino insieme ad Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco, aggiungono: “Siamo convinti della bontà del progetto, che addirittura è stato integrato sia a livello di nuove produzioni, sia a livello di investimenti. Quello che ci preoccupa sono gli aspetti burocratici che potrebbero ostacolarlo sul nascere. L’autorizzazione della commissione europea agli aiuti di Stato non c’è ancora, abbiamo chiesto al Mise se ci fosse un piano B in caso di risposta negativa, ma non ci è stata fornita alcuna risposta convincente. Il piano industriale è pertanto subordinato ad una condizione che ad oggi non si è ancora verificata. I lavoratori sono già stati illusi, hanno diritto ad avere risposte concrete che diano loro, finalmente, una prospettiva reale e dignitosa di lavoro”.
“Come Ugl metalmeccanici apprezziamo la presentazione del dettaglio nuovo piano industriale, per carità illustrato in modo impeccabile, ma non abbassiamo il livello di guardia perché non abbiamo ancora quelle rassicurazioni di date certe - concludono Ciro Marino, segretario Uglm Torino e Roberto Brognano, responsabile ex Embraco per l’Ugl-. Vogliamo finalmente un lavoro, siamo stufi di sopravvivere con ammortizzatori sociali, vogliamo essere parte attiva del processo produttivo per lo sviluppo del paese. È giunto il momento di concretizzare quelle che per ora, sono le proposte fatte dal Mise, non c’è più tempo, lo chiedono i lavoratori”.