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Economia e lavoro | 02 marzo 2022, 10:49

"No allo spezzatino": sciopero dei dipendenti Inps davanti alla sede di via XX Settembre. "Si taglia sui costi, peggiorando i servizi"

Contestata da Usb la decisione di spostare i lavoratori a Lingotto, San Paolo e Collegno

"No allo spezzatino": sciopero dei dipendenti Inps davanti alla sede di via XX Settembre. "Si taglia sui costi, peggiorando i servizi"

"Sono enti che dovrebbero tutelare i soggetti più fragili, ma invece li vedono come l'ennesimo bancomat. E uno degli effetti è la dismissione di questo edificio, andando a peggiorare i servizi per la cittadinanza".

È un attacco molto duro quello che i sindacati di base di USB riservano a Inps, per contrastare il "rischio spezzatino". Un'operazione che porterà all'abbandono della sede di via XX settembre, spostando gli uffici in tre agenzie (Lingotto, San Paolo e Collegno), mentre la direzione andrà in corso Vittorio Emanuele. "Ma come può un dirigente stare a distanza dagli uffici operativi? Mica si può coordinare stando a casa", incalzano i sindacalisti USB.

Stabile "svenduto" e ora antieconomico

"Siamo all’epilogo - spiegano gli organizzatori della protesta - di una vicenda che affonda le radici nel passato. L’Inps era infatti proprietaria dello stabile di Via XX Settembre, (s)venduto ai fondi immobiliari privati ai tempi della finanza creativa di Tremonti e del processo di cartolarizzazione degli immobili pubblici che è poi proseguito fino ai giorni nostri. Da allora la Direzione Provinciale è rimasta in quello stesso stabile con un contratto di locazione che prevedeva, oltre ad un alto canone di affitto, la bonifica dall’amianto a spese dell’Inps. Una bonifica, però, che non è mai stata fatta dall’amministrazione in tutti questi anni in cui i lavoratori sono rimasti nello stabile di Torino Centro e per la quale, al rilascio dell’immobile, l’Inps dovrà pagarne le spese all’attuale proprietario. Un’operazione vergognosa, a scapito delle casse pubbliche e della salute dei lavoratori".

"Oggi l’Istituto nazionale di previdenza sociale si accorge che non è economico continuare a restare in affitto e ripiega sugli edifici di proprietà".

Protesta di fronte alla sede di via XX settembre

La protesta si è tradotta in una manifestazione in via XX settembre, davanti alla sede in via di abbandono. Nonostante i cantieri che complicano il passaggio e l'accesso delle persone. "Il 90% della popolazione italiana oggi fa riferimento e ha bisogno dell'Inps, che segue tutto lo stato sociale, compreso i sussidi economici e la cassa integrazione. E a Torino, com'è successo già a Milano, sparisce dalla circolazione e dal territorio. È una risposta schizofrenica".

Si spendono soldi per la guerra, invece che per il pubblico

"Si spendono soldi per la guerra, invece che per il servizio pubblico. Ma in questo momento la diplomazia deve fare il suo corso e le risorse vanno indirizzate alla popolazione e al pubblico".

Da qui, la richiesta di mantenere la sede provinciale in un unico stabile, "anche diverso da quello di Via XX Settembre. Al direttore regionale, Emanuela Zambataro, alla quale è stato chiesto un incontro, USB chiederà d’interessare anche le istituzioni territoriali per il reperimento di uno stabile di proprietà pubblica nel quale allocare la sede provinciale".

Massimiliano Sciullo

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