Per chi la mattina si alza ancor prima del sorgere del sole e monta il proprio banco al mercato di corso Brunelleschi, la giornata è iniziata da tempo. Quando i risultati delle elezioni erano già evidenti. Il nome di Giorgia Meloni, quindi, è già sulla bocca di tutti gli ambulanti. Anche perché qui Fratelli d'Italia ha vinto, strappando una parte di Torino alla sinistra, grazie all'exploit di Augusta Montaruli, che per un migliaio di voti ha superato Stefano Lepri ed è stata eletta alla Camera dei Deputati.
"Ora Giorgia abbassi i prezzi"
I lavoratori, instancabili, affidano ai clienti le loro speranze: “Giorgia, ora abbassa i prezzi”. La richiesta è unanime. Tutti sperano che il Governo di centrodestra possa fare qualcosa per calmierare il costo di frutta e verdura. È questa la richiesta a quella che, con ogni probabilità, sarà il prossimo primo ministro: intervenire per ridurre i costi e tutelare i posti di lavoro. "Vediamo cosa cambia, sicuramente chi c'era prima ci ha solo presi in giro: M5S, Lega, Pd", afferma Roberto, titolare di un banco di frutta e verdura.
Amir: "Meloni è diversa"
Insomma, tra i banchi del mercato prevale la speranza che qualcosa cambi. E la sensazione è che il voto a Fdi sia stato naturale, alla luce delle delusioni passate. Un'ipotesi confermata al bar che affaccia sul mercato. A raccontare cos'è successo nella notte appena trascorsa è Amir, che agli amici a cui offre il caffè rivela: "Sono tornato a casa alle 3:30, ho scaricato le schede bianche a Torino Esposizioni. Siamo felici abbia vinto la Meloni, ora per i comunisti iniziano i tempi duri". Comunismo contro destra radicale, proprio come tanti anni fa. Uno degli amici prova a controbattere: "Guarda che sono tutti uguali". La risposta è pronta: "No, lei è diversa. Meloni è sempre stata fuori dal Governo". Forse le ragioni del plebiscito di Fdi sono tutte qui: la volontà di una determinata fetta di popolazione di dare il voto all'unico partito rimasto fuori dal "sistema". Nella speranza che finalmente cambi qualcosa.
La Torino che volta le spalle a Meloni
Madonna del Pilone, quartiere della Circoscrizione 7. Qua il centrosinistra ha trionfato: Riccardo Magi di +Europa e Andrea Giorgis del Pd hanno battuto il centrodestra. Un piccolo argine rosso, all'ondata di Fratelli d'Italia che ha travolto tutta l'Italia. E il sentimento comune è l'amaro per la vittoria di Meloni & Co, ma anche in generale verso la politica.
"Con la Meloni si torna indietro"
Mery e Maria sono sedute al Cafe de la Plage di piazza Borromini. La seconda non nasconde lo scontento: "Con la Meloni siamo tornati indietro". Mery invece - elegante ed energica, con occhiali da sole e rossetto rosa acceso - è perentoria verso la classe politica: "Io sono andata a votare per senso civico, ma non cambia nulla: da quando sono nata hanno promesso di tutto. Io adoravo Berlusconi, poi aveva detto di voler aumentare le pensioni a mille euro e non ha fatto nulla". A darle manforte la signora che sta bevendo il caffè al tavolo alle spalle: "Sembra la canzone di Ambra Angiolini, prometto e non mantengo".
Meloni e rdc
"L'altro giorno - continua poi Mery - ho sentito la Meloni dalla D'Urso: ha detto di voler eliminare il reddito di cittadinanza e dare il lavoro a tutti. Ma chi assume una donna di 40 anni con figli? Il ragionamento giusto sarebbe fare un controllo sui furbetti".
"Curioso di vedere Meloni"
Stefano vota dal 1966, ma ieri ha deciso di non andare alle urne. "Il risultato di ieri era scontato: io ho 76 anni, cosa vuole che cambi per me? Mi spiace per le mie figlie e nipoti, che si ritrovano a fare i conti con una classe politica incapace e ignorante". Ma sulla Meloni è molto curioso: "È un po' sguattera come modo fare, ma intelligente. Mi interessa vedere all'opera una donna Presidente del Consiglio". Non è della sua stessa opinione la signora Paola, che comprando le verdure al mercato di piazza Borromini commenta: "Non sono molto contenta del risultato di ieri, ma non importa".
"Bene Di Maio fuori"
Al bar c'è anche chi ieri non è potuto andare a votare. E il caso di un gruppo di quattro signori baresi, delegati di Slow Food, che avevano prenotato prima dell'indizione delle elezioni la vacanza a Torino per Terra Madre. "Non importa, - spiegano all'unisono - tanto la politica ci prende in giro. Hanno fatto cadere il governo Draghi durante una crisi economica. Poverini quelli che sono morti per darci la possibilità di votare". L'unica consolazione? "Di Maio ha preso poco: sono contenta che tornerà allo stadio a vendere Caffè Borghetti, con tutto il rispetto per chi fa questo lavoro".