“La Regione è in prima linea contro la desertificazione bancaria, visto che considera prioritario lo sviluppo della montagna e delle aree interne dove è necessario garantire i servizi essenziali. Lo scorso ottobre abbiamo convocato un tavolo con i rappresentanti piemontesi dell’Abi, l’associazione che riunisce tutte le banche, e dell’Uncem, proponendo un patto etico per impegnare gli istituti di credito a trovare una soluzione alternativa alla chiusura delle agenzie”. È quanto ha risposto l’assessore Marco Gallo a Nadia Conticelli (Pd), che aveva presentato l’interrogazione sulla sempre più frequente soppressione degli sportelli bancari in Piemonte nelle aree montane e nei piccoli Comuni.
“Lo scorso marzo abbiamo ricevuto dal Gruppo Mooney, nato da una partnership tra Isybank, banca online di Intesa San Paolo, e Enel X, il progetto che sinora a livello nazionale coinvolge quarantamila tabaccherie o negozi simili, e punti dove è possibile effettuare vere e proprie operazioni bancarie. Attualmente Mooney copre 477 Comuni piemontesi, in pratica un terzo del totale” ha aggiunto l’assessore.
“Nel 2024, in Italia, sono stati chiusi 508 sportelli, portando il totale sotto le ventimila unità, a fronte delle oltre trentaquattromila attive nel 2008. In Piemonte la situazione è particolarmente critica, il 63% dei Comuni è oggi privo di uno sportello bancario, con oltre 600.000 residenti coinvolti. Dei 489 Comuni montani, 369, circa il 75,5%, non dispongono di sportelli bancari. Tra le province più colpite ci sono Torino e Cuneo, ma la problematica riguarda l’intero territorio regionale, con la chiusura di altri 33 sportelli in Piemonte entro il 2025” aveva sottolineato Conticelli nel suo atto ispettivo.
Sono state poi discusse le interrogazioni, entrambe di Mauro Calderoni (Pd), sullo stato di avanzamento dell’erogazione dei contributi previsti dal Bando Botteghe dei servizi, e sul riconoscimento e la promozione delle zone montane e della nuova ripartizione del Fondo per lo Sviluppo delle montagne italiane (Fosmit).