Attualità | 15 luglio 2025, 07:50

Un caso di dengue a Torino: il caldo riaccende l’emergenza zanzare e in città si disinfestano i tombini

Sono state 25 le richieste di sopralluogo su suolo pubblico nell’ultimo mese, ma spesso i focolai si sviluppano in privato. Il Piemonte è l’unica regione con una direttiva contro la diffusione di questo insetto

National institute of allergy and infectious diseases- tramite Unsplash

National institute of allergy and infectious diseases- tramite Unsplash

Un caso di dengue di importazione da paesi endemici è stato registrato a Torino nel caldo mese di giugno, concluso da qualche settimana. 

Un'infezione che provoca febbre definita “spacca ossa” e che in quadri clinici compromessi rappresenta un rischio, oltre che per la salute, anche per la vita. Non è questo il caso, ma non sempre ci si salva. L’anno scorso, a Novara, si registrò la prima vittima piemontese da West Nile, malattia che quest’anno è ricomparsa in alcuni campioni prelevati da zanzare catturate a San Mauro Torinese e Caselle. 

Zanzare che sono i principali vettori di queste malattie. Dengue, west Nile, ma anche chikunguja, zica virus e, seppur più rara nel territorio piemontese, malaria.

Un fattore di rischio per la salute    

Un insetto che in estate e con il caldo è più presente e rappresenta anche un fattore di rischio sanitario. Nel 2024 la situazione zanzare è rimasta sotto controllo, ma ogni stagione è diversa e dipende da caldo e umidità. Il giugno appena concluso è stato tra i più caldi di sempre, con picchi della presenza di zanzare in tutta la regione.

Il Piemonte è l’unica regione con una direttiva contro le zanzare, con interventi in 230 comuni. La Regione cofinanzia i piani comunali, per un totale di circa 2,5 milioni di euro negli ultimi anni, un milione e mezzo in capo all’ente regionale, il resto stanziato dai comuni. 

80 mila euro per la lotta alla zanzara

A Torino si spendono 80mila euro per tecnici, disinfestazioni, monitoraggi e campagne informative. Tutte queste attività sono coordinate da IPLA,  l’Istituto per le Piante da Legno e Ambiente, società per azioni pubblica di emanazione regionale, fondata negli anni ’70. 

L’azione di Ipla

Ipla concentra le azioni nei tombini, cimiteri, copertoni abbandonati e bidoni d’acqua, ma il 70% dei focolai nasce su suolo privato, come giardini e orti. Per monitorare le larve si usano ovitrappole, per gli adulti trappole ad anidride carbonica.  A Torino il progetto è partito a maggio con il monitoraggio avviato nei primi giorni di giugno attraverso sei trappole a CO2 e 45 ovitrappole per zanzare tigre, tutte collocate nell’area urbana. I rilievi vengono fatti settimanalmente in estate e ogni 15 giorni in autunno. 

Il picco a Torino Sud

Nel torrido mese che si è appena concluso si è raggiunto un “picco” con 462 uova per ovitrappola nell’area sud della città. 

Interventi di disinfestazione sono stati fatti al Cimitero Monumentale, luogo perfetto per la proliferazione di zanzare. Mentre in poco più di un mese sono state 25 le richieste di sopralluoghi in vari punti di Torino. E in molti casi si è proceduto con la disinfestazione su suolo pubblico. 

Gli interventi, eseguiti da ditte specializzate, interessano in particolare tombini per intervenire contro le larve di zanzare, ma anche contro gli adulti. Ma il maggior bacino di proliferazione è in ambito privato: lì il trattamento spetta ai proprietari. 

Quali malattie per tipo di zanzara

Il rischio, oltre al fastidio, è di tipo sanitario. La West Nile, trasmessa dalla zanzara notturna (culex), è ormai endemica in Piemonte. Sotto osservazione anche la zanzara tigre, responsabile della trasmissione di dengue, chikungunya e zika, che crea problemi soprattutto in persone fragili. A minacciare il capoluogo, anche la zanzara di risaia, capace di coprire lunghe distanze spinte dal vento che dal vercellese sono capaci di spingersi fino a Torino Nord. Raro, ma comunque monitorato il rischio malaria da zanzara anofele.

Occhio all’acqua depositata

Per difendersi dai rischi annessi anche il singolo cittadino può fare la sua parte prevenendo la nascita delle zanzare ed evitando le punture. In particolare per la zanzara tigre la diffusione maggiore avviene nel raccolte d'acqua lasciate accidentalmente in orti, giardini, cortili, terrazzi e anche nei sottovasi delle piante. Per evitare le punture è utile dotare le proprie abitazioni di zanzariere e utilizzare prodotti repellenti sulle parti scoperte del corpo.

Sul sito web di Ipla zanzare.ipla.org nella sezione “Cosa fare a casa propria” sono pubblicati tutti i consigli su come agire per proteggersi. Esiste anche un numero verde per informazioni e segnalazioni: 800 171 198.

Daniele Caponnetto

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