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Economia e lavoro | 17 ottobre 2025, 16:12

Un leggero calo per la produzione di mais della Vigonese, ma la qualità rimane stabile

Sta per terminare una campagna che ha affrontato ritardi e perdite a causa di un fungo e delle forti piogge primaverili

Il piazzale della Vigonese

Il piazzale della Vigonese

La campagna del mais 2025 è ancora in corso, ma si possono iniziare a tirare le prime somme per la ‘Vigonese – Società Agricola Cooperativa’, che conta circa 320 aziende agricole del Basso Pinerolese. Un terzo dei soci sono di Vigone.

Bisogna tener conto degli inconvenienti affrontati durante la stagione. “Abbiamo già raccolto il 90% del mais circa. È stata una campagna molto lunga perché la zona in cui è attiva la cooperativa in primavera è stata colpita da un fungo”, spiega il presidente della Vigonese Filippo Bertello, riferendosi alla malattia fungina fusariosi. Di conseguenza, il 15% della superficie seminata dalla cooperativa vigonese, di 10mila ‘giornate piemontesi’, termine comune usato dagli agricoltori pari a circa 0,4 ettari, è stato ripiantato: “Questo va a scapito della quantità e anche un po’ della qualità, perché comunque si semina più tardi”. Inoltre, un ulteriore 5% è stato colpito dall’alluvione e dalle piogge primaverili, soprattutto nell’area di Baudenasca e Macello.

In questo quadro si inserisce il dato della Vigonese, che al momento registra un calo del 10%: “L’anno scorso eravamo sui 450mila quintali, quest’anno ci assesteremo sopra i 400mila. Abbiamo notato una differenza enorme tra produzioni più alte e produzioni più basse: in alcuni terreni, magari seminati in periodi più favorevoli, c’è un raccolto superiore del 50% rispetto a quello delle superfici danneggiate dall’acqua e delle risemine. Quello che conta nella vita delle piante del mais è il periodo della fioritura, da fine giugno a inizio agosto. Se in quel momento la pianta va sotto stress, la si paga in quantità e qualità del raccolto finale”.

Malgrado il fungo e la pioggia, la cooperativa si dice soddisfatta dei risultati, soprattutto per quanto riguarda la qualità, che rimane alta. “Stiamo monitorando bene l’uscita del prodotto, in caso di presenza di tossine come l’Afla. Qualche difetto ci sarà, ma nel complesso come annata pensavamo andasse peggio”, conclude Bertello.

Sabina Comba

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