Il Consiglio regionale ha approvato con 27 voti favorevoli e 16 non partecipanti, il disegno di legge 110, che recepisce le osservazioni dei Ministeri competenti per evitare impugnative da parte del Governo e garantire il rispetto delle competenze previste dalla Costituzione. Il provvedimento interviene sulle norme contenute nelle recenti leggi regionali di riordino e di bilancio, correggendo alcuni punti rilevati a livello statale.
Come ha spiegato il relatore di maggioranza Silvio Magliano (Lista Cirio) “le modifiche riguardano diversi ambiti sui quali la Regione s'è impegnata istituzionalmente a intervenire con il Governo nazionale”: per la tutela delle acque viene riscritto il comma relativo ai pozzi irrigui realizzati prima del 1996, chiarendo condizioni e limiti all’esenzione dalla chiusura. In materia tributaria si precisa che la nuova disciplina regionale della rateazione non si applica all’Agenzia delle Entrate Riscossione, per coerenza con le regole nazionali.
Per i servizi funebri si aggiorna il linguaggio sostituendo “persone disabili” con “persone con disabilità”, in linea con la normativa nazionale. Nel turismo si rivede la disciplina delle strutture extralberghiere, eliminando l’obbligo di acquisizione preventiva del codice identificativo e mantenendo distinte le “locazioni brevi” dalle “locazioni turistiche”, ambiti di competenza statale.
Viene inoltre corretto un riferimento alla disciplina statale dell’addizionale IRPEF, limitata al triennio 2025–2027, e chiarito che nelle scuole operano “esperti interni” e non psicologi formalmente incardinati nel sistema scolastico. Sono abrogate le norme transitorie sulle immissioni ittiche e la deroga speciale nella fascia fluviale del Po, mentre sulle misure per i testimoni di giustizia viene eliminato il riferimento alla “tutela”, competenza esclusiva dello Stato.
Il testo finale, composto da 8 articoli, garantisce il pieno coordinamento dell’ordinamento regionale senza produrre nuovi oneri per il bilancio.
Alice Ravinale (Avs) è intervenuta come relatrice di minoranza, affermando: “Spiace far la parte di quelli che dicono ‘ve l’avevamo detto’, ma in tutti questi casi in cui siete costretti a tornare indietro, avevamo riscontrato possibili problemi di costituzionalità”.
Nel suo intervento Claudio Sacchetto ha ricordato che “in diversi casi sapevamo che poteva esserci una minaccia d’impugnazione, ma abbiamo ritenuto giusto e utile procedere e alcune norme sono rimaste in vigore in modo efficiente”.
Sarah Disabato (M5s), ha invece criticato l’approvazione di leggi regionali che poi rischiano l’impugnazione.
L’assessore Maurizio Marrone ha concluso dicendo che questo modo di agire, invece, è uno "strumento razionale per evitare impugnative e contenziosi di fronte alla Corte Costituzionale, magari per sfumature di alcuni parole in alcuni articoli".
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