Un ordine del giorno per ribadire che la politica locale deve essere confronto, anche duro, ma mai offesa o intimidazione. È stato questo il senso della proposta presentata dal consigliere del Partito Democratico Giuseppe Giove, discussa nel Consiglio di Circoscrizione 3 e dedicata alla condanna di “ogni forma di violenza politica, fisica o verbale”.
Il documento: “No a intimidazioni, minacce e attacchi personali”
L’ordine del giorno richiama una serie di episodi verificatisi in città negli ultimi mesi: sedi di partito e circoli culturali imbrattati, minacce contro persone attive nella vita civica, attacchi diretti a figure istituzionali. Il testo sottolinea come tali azioni “mirino a ridurre il perimetro del dibattito democratico” e come siano gravi tanto nella forma fisica quanto in quella verbale o digitale, comprese le denigrazioni tramite social network.
Il Consiglio ha quindi espresso solidarietà verso chiunque - a prescindere dall’orientamento politico - sia stato colpito da questi episodi e ha raccomandato ai rappresentanti istituzionali di non alimentare “logiche d’odio” con la propria comunicazione.
Il riferimento al caso Bolognesi
Fino a qui niente di nuovo. Ma durante la discussione, il consigliere Giove ha richiamato anche un episodio dello scorso settembre: la foto postata dal consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Bolognesi davanti all’ingresso della Festa dell’Unità, accompagnata dalla frase “Porto Zeus all’area Cani…”, interpretata da molti come una provocazione nei confronti dell’evento del Partito Democratico.
“Non è uno scherzo - ha ribadito Giove - ma un’offesa ai cittadini. E, ad oggi, non sono arrivate scuse né rettifiche”. Il consigliere dem Marco Titli ha ricordato inoltre gli attacchi subiti dal quotidiano La Stampa, evidenziando “la necessità di mantenere alta l’attenzione quando si parla di libertà di informazione e rispetto delle istituzioni”.
Di Miscio (FdI): “Gesto infelice, ma non ingigantiamolo”
A cercare di riportare il dibattito su toni più distesi è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Di Miscio, che ha invitato l’aula a contestualizzare l’episodio: “Parliamo di un consigliere che lavora bene sul territorio. C’è stata un’uscita particolare, e lui si è giustificato. Ma rispetto a ciò che è successo in città da settembre ad oggi, quel gesto è poca cosa se confrontato alle vigliaccate commesse dai centri sociali”.
Troise: “Colpire un giornale è colpire la democrazia”
La presidente della Circoscrizione, Francesca Troise, ha richiamato la necessità di condannare ogni forma di attacco alla libertà democratica: “Un ordine del giorno che vale per tutte le violenze. Colpire la sede di un giornale è quanto di peggio si possa fare: oggi più che mai serve responsabilità”.
La seduta ha vissuto un momento inatteso quando lo stesso Bolognesi, chiamato in causa dagli interventi, ha preso la parola solo per annunciare… che doveva andare in bagno, abbandonando momentaneamente l’aula. Un epilogo che ha acceso qualche mormorio ma non ha cambiato l’esito della votazione.














