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Economia e lavoro | 18 luglio 2019, 16:26

Cgil denuncia: "Continua la scellerata scelta di esternalizzare i servizi pubblici della Asl Città di Torino"

Duro comunicato di Cgil Piemonte – Cgil Torino – Fp Cgil – Nidil Cgil

Cgil denuncia: "Continua la scellerata scelta di esternalizzare i servizi pubblici della Asl Città di Torino"

Cgil Piemonte, Cgil Torino, Fp Cgil e Nidil Cgil informa che la Città della Salute di Torino, unitamente all’Asl Città di Torino e Asl TO 4, ha indetto lo scorso 18 giugno un bando di gara per affidare a privati i servizi amministrativi di front e back office, comprensivi di centri di prenotazione, sportelli per accettazione e consegna referti, servizi di segreteria, per l’ammontare complessivo di circa 11,200 mln di euro.

"Ancora una volta assistiamo alla scelta incomprensibile di affidare alla gestione privata lavoro qualificato che dovrebbe essere invece svolto da personale dipendente dell’Asl, perseverando nell’opera di depauperamento del pubblico a favore del privato".

"Anche le modalità individuate ci lasciano perplessi. In modo unilaterale la capofila ASL Città di Torino ha gestito in proprio tutta la procedura della gara di appalto, quando in Piemonte è stata incaricata una società unica di committenza regionale (SCR) che ha lo specifico mandato di gestire le gare di appalto, per nome e per conto della Regione Piemonte e delle Aziende Sanitarie, di tutto il Sistema Sanitario Regionale, e che ha recepito la delibera regionale e l’accordo siglato con le organizzazioni sindacali in materia di appalti a salvaguardia della legalità, della trasparenza e della tutela dei lavoratori", prosegue la nota sindacale.

"Rileviamo inoltre una sostanziale confusione nelle scelte operate dalla Direzione della Città della Salute che, mentre a giugno decide di esternalizzare servizi, il 17 luglio sigla un accordo con le categorie di Cgil-Cisl-Uil per un percorso di stabilizzazione del personale che opera in somministrazione da anni per l’Asl stessa attraverso l’apertura di bandi di concorso. Le motivazioni che hanno portato alla firma di questo importante accordo sono assolutamente condivisibili: a fronte di un quadro normativo che non dà risposte adeguate alla precarietà lavorativa, l’intesa sottoscritta tra le parti riconosce un diritto aggiuntivo verso la stabilità e la continuità occupazionale. Ma come si concilia questo ragionamento con la scelta operata invece di dismettere servizi fondamentali per i cittadini come il centro di prenotazione?".

"In conclusione ci chiediamo: queste Aziende, prima di esternalizzare i servizi amministrativi, hanno previsto nei piani triennali dei fabbisogni lavorativi 2019//2021 la programmazione di assunzioni di personale anche amministrativo, utilizzando la norma nazionale che finalmente, dopo tanti anni, prevede lo sblocco del turn over anche per queste figure? Perché non si è pensato ad un concorso unico centrale per amministrativi che andasse a recuperare, nella percentuale fissata dalla norma, la perdita di questo personale per effetto di fisiologici pensionamenti e della '100'?".

"Sono riflessioni e domande alle quali attendiamo sollecite ed esaustive risposte", conclude la nota sindacale.

comunicato stampa

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