È stato pignorato il pacchetto di azioni di Seta spa in possesso della Smc per un valore nominale di sei milioni di euro.
“Potenzialmente siamo i proprietari di Seta - ha spiegato l’assessore all’ambiente della giunta di Chivasso Pasquale Centin -, ma non è questo il nostro interesse: stiamo lavorando per la chiusura e messa in sicurezza della discarica di Regione Pozzo. Questa azione è solo un passaggio in un processo più ampio che punta a scrivere la parola fine sulla maxi discarica e a gestire il “post mortem” delle vasche. Vogliamo indietro quello che ci spetta”.
Il blocco del pacchetto azionario (la quota di maggioranza in mano a un soggetto privato) è stato disposto su istanza dell’avvocato Andrea Castelnuovo per conto del Comune e si inserisce nel quadro delle azioni che la nuova giunta chivassese sta promuovendo in vista della chiusura dell’impianto per Rsu in Regione Pozzo. Il centro chivassese di stoccaggio di rifiuti è il più grande in provincia di Torino, il secondo dopo Basse di Stura.
“Era un dovere morale con la cittadinanza procedere in questa direzione - ha spiegato il sindaco Claudio Castello - e lo dimostra che pochi giorni dopo la nostra elezione, in una riunione in Prefettura abbiamo definito una linea che ha portato a dire no all’ampliamento previsto nel progetto Wastend, prima, e poi all’inizio dell’iter per l’esaurimento del volume delle vasche, passando per tutte le garanzie sul piano delle bonifiche. Su questo fronte abbiamo comunicato tutte le nostre azioni al ministro dell’ambiente Galletti perché pensiamo che anche il Governo debba entrare in questa partita di messa in sicurezza. È una questione troppo importante per la salute dei chivassesi. Dobbiamo pensare a difendere le falde e i pozzi dagli inquinanti ed evitare che si paghino conseguenze gravi in termini di sicurezza”.
Il pignoramento nasce dal debito di 1,1 milioni di euro per delle royalties non pagate da Seta da circa cinque anni. Da qui è partito lo scontro nelle aule giudiziarie tra Smc, gestore dell’impianto di frazione Pogliani, e l’Amministrazione. Sul piano politico questo è il primo punto a favore della città che mira a replicare il 12 ottobre quando ci sarà la conferenza dei servizi presso la Città Metropolitana sul progetto Wastend. Castello, su mandato del consiglio comunale all’unanimità, esprimerà parere contrario alla “città del riciclo”: di fatto l’ultima carta in mano a Smc per continuare a lavorare sul territorio chivassese.