/ Collegno-Rivoli-Grugliasco

Collegno-Rivoli-Grugliasco | 07 febbraio 2018, 11:11

Ad Alpignano la storia della Dr. Fischer potrebbe arrivare in Cassazione

Terzo grado di giudizio in vistsa per gli ultimi due ex dipendenti dei 61 che furono licenziati nel 2015 dall'azienda: "Noi, predecessori del caso Embraco"

Ad Alpignano la storia della Dr. Fischer potrebbe arrivare in Cassazione

Alla fine, l'ultimo capitolo della vicenda della Dr. Fischer di Alpignano, potrebbe consumarsi in un'aula di tribunale con il terzo grado di giudizio della Cassazione.

I fatti risalgono a dicembre 2015, quando l'azienda aveva chiuso i battenti, licenziando tutti i dipendenti: 61 persone tra operai e impiegati. Ma ben presto - pare già nel gennaio 2016 - le attività all'interno di quegli spazi erano riprese, sotto una diversa denominazione e con il riassorbimento di 10 del gruppo dei vecchi lavoratori. Una nuova società, insomma, che fino a oggi ha continuato a produrre gli stessi prodotti, con le stesse attrezzature e negli stessi locali della Dr. Fischer posta in liquidazione.

Tutti gli altri dipendenti, però, non hanno avuto altra scelta che rivolgersi alla giustizia, impugnando il licenziamento e chiedendo al giudice il reintegro nel posto di lavoro. In primo grado il Giudice del Lavoro ha respinto la richiesta dei lavoratori per un cavillo normativo. Si è arrivati dunque al ricorso in Appello e in quel momento l'azienda ha deciso di proporre un'offerta economica per chiudere la questione.
I 40 lavoratori, ormai esasperati da due anni di vicende giudiziarie - e molti dei quali senza un lavoro - lo scorso 12 dicembre hanno accettato l'offerta. Tranne due di loro che l’hanno rifiutata ed hanno deciso di ricorrere in Cassazione.

L’udienza, prevista per il 6 febbraio, è stata affidata a un altro giudice e quindi è stata fatta slittare a luglio. Ma se per quel tempo dovesse verificarsi una sorta di conciliazione, il ricorso al terzo grado di giudizio potrebbe anche non avere luogo.

Ma intanto che ne è stato dei vecchi lavoratoti messi in strada dalla Dr. Fischer? Di 40, solo 3 hanno trovato un posto di lavoro a tempo indeterminato. Gli altri sono tutti precari, con contratti a termine o addirittura senza lavoro. Il caso emblematico è quello di un ex lavoratore, iscritto alle categorie protette, che in due anni e mezzo ha lavorato un solo giorno ed è costretto rivolgersi alla Caritas per ottenere un piccolo sostegno quotidiano per sopravvivere.

I due lavoratori che hanno fatto ricorso in Cassazione si dicono "amareggiati: sia dall'atteggiamento dell'azienda che li ha licenziati, sia dall'andamento della vicenda giudiziaria". “E' inammissibile - dicono - che per decidere se un licenziamento è legittimo o meno ci voglia tutto questo tempo”.

“Nel tempo sono tornati i clienti e la produzione è tornata a crescere - proseguono -, ma invece di attingere a noi ex lavoratori rimasti senza lavoro da più di 2 anni, l'azienda sta assumendo dei lavoratori interinali presi dalle agenzie”.

Dopo il licenziamento del 2015 i lavoratori sono stati abbandonati a se stessi, i riflettori si sono spenti quasi subito e nessuno si è più interessato a loro. “La nostra storia - dicono i due lavoratori che hanno deciso di andare avanti nella causa - è simile a quella della Embraco. Siamo rimasti stritolati dalle strategie di multinazionali straniere. Si fa tanto rumore mediatico, ma poi decide l'azienda. Senza che nessuno possa muovere un dito”. "Quello che chiediamo - concludono - è solo di lavorare, non vogliamo la pietà di nessuno e nemmeno quattro soldi per farci tacere su un fatto che è stato così deleterio per le nostre vite e per le nostre famiglie".

r.g.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium