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Economia e lavoro | 22 ottobre 2018, 19:44

Hag e Splendid, Andezeno spera che le cialde portino il rilancio, ma JDE alza un muro

Nessun margine di manovra, dopo il primo incontro tra le parti al Mise. Nuovo appuntamento la prossima settimana, per salvare dal licenziamento 57 dipendenti. I sindacati: "La posizione dell'azienda è inaccettabile". Pentenero: "Scelta incomprensibile, visto che le capsule sono un mercato in espansione"

Hag e Splendid, Andezeno spera che le cialde portino il rilancio, ma JDE alza un muro

Fumata grigia, a Roma presso gli uffici del Mise, sulla vertenza Hag-Splendid, dopo che nelle scorse di settimane la JDE aveva annunciato la chiusura dello stabilimento di Andezeno per spostare le linee all'estero.
Le parti si sono ridate appuntamento alla prossima settimana, ma gli spazi di manovra e di trattativa sembrano davvero minime, per non dire nulle.

"Le posizioni dell’azienda siano inaccettabili - dicono i rappresentanti dei sindacati di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil - e mostrano una totale mancanza di responsabilità sociale. La chiusura del Gruppo JDE, secondo player mondiale del caffè, verso qualsiasi ipotesi che non preveda il licenziamento dei 57 lavoratori del sito denota la totale mancanza di volontà nel trovare strade che possano dare soluzioni occupazionali per i lavoratori di un territorio già fortemente penalizzato. Si tratta di una vera e propria delocalizzazione delle produzioni che mette a serio rischio anche ciò che resta della sede di Milano".

E a rendere l'atmosfera ancora più cupa c'è anche la notizia - riportata in una nota dagli stessi rappresentanti dei lavoratori - "dell’accordo tra JDE e Illy per la produzione e commercializzazione di caffè in capsule in alluminio. Il che desta ulteriore sconcerto poiché dimostra come questo gruppo si muova in modo importante nel mercato italiano, ma nello stesso tempo decide di cessare tutte le produzioni in questo Paese".

Il Mise, la regione Piemonte assieme alle organizzazioni sindacali, hanno chiesto al gruppo di rivedere la sua posizione e, quantomeno, di considerare la possibilità di processi di reindustrializzazione del sito. Un po' come è successo con la vertenza Embraco, che ha scandito i mesi passati a poca distanza da Andezeno, a Riva di Chieri.

“L’incontro - dichiara l’assessore al Lavoro della Regione Gianna Pentenero - ha avuto esito interlocutorio: l’azienda è rimasta sulle sue posizioni, mentre le istituzioni tutte, comune, Regione e Ministero, hanno dato la propria disponibilità ad accompagnare un piano industriale che contempli, ad esempio, l’ampliamento dello stabilimento attuale per consentire di avviare in Italia la produzione di capsule”. “Mi auguro - conclude Pentenero - che l’azienda riveda la propria decisione; la scelta di chiudere l’impianto di Andezeno è ancora più incomprensibile, se si considera che il mercato delle capsule di caffè non è in crisi, ma si sta al contrario ampliando”.

Massimiliano Sciullo

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