7-800, c’è chi dice anche mille persone. Di sicuro erano tantissimi, i tifosi granata che ieri sera hanno accolto i giocatori all’arrivo nell’hotel che ospita le vigilie della squadra. Canti e cori per tutti, con il Gallo Belotti naturalmente in cima alla classifica del gradimento e degli incitamenti.
Era da più di 25 anni che il Toro non viveva una vigilia del genere, con un entusiasmo dilagante: quelli erano i tempi della squadra di Mondonico che volava in Coppa Uefa, affrontando squadroni come Real Madrid e Ajax, che vinceva i derby con la Juve e la stagione successiva la Coppa Italia. Ora, a distanza di un quarto di secolo, si torna ad inseguire l’Europa, qualcuno addirittura pensa a quella più prestigiosa. “Ma chi ce lo fa fare di pensare troppo lontano? Si vive il presente, e questo è un bellissimo momento”, ha detto Mazzarri, godendosi questo entusiasmo. E stasera per la sfida contro il Milan, che precede in classifica i granata di tre punti, l’Olimpico sarà esaurito e la sua spinta potrebbe rivelarsi l’arma in più, il dodicesimo uomo per Mazzarri.
Il tecnico ha detto di non fidarsi di un Milan in crisi: “io non credo a tutte le cose che si dicono, mi aspetto una squadra molto forte. Noi dobbiamo fare la partita della vita e i nostri tifosi dovranno darci una grande mano”. E’ consapevole che il suo Toro si gioca qualcosa di importante, se non di enorme: “Per noi sarà la prima cinque finali. Dobbiamo tenere i nervi saldi, ho ripetuto ai giocatori di entrare decisi, di giocare con grande vigoria nella fase difensiva e con la nostra lucidità e serenità in quelle attiva”. 27 giorni dopo l’infortuno patito a Firenze, Iago Falque è tornato tra i convocati, anche se Mazzarri spera di preservarlo per le prossime gare: “ho deciso di portarlo, poi vediamo se ci sarà anche bisogno di lui. Se non ci fosse urgenza di metterlo, sarebbe meglio”.
La chiave per battere il Milan, secondo l’allenatore toscano, è ripetere le gare casalinghe contro Atalanta e Sampdoria, le migliori disputate dal Toro in questa stagione: “Se ci ripeteremo allora potremmo mettere in difficoltà anche il Milan”. Poi, con un pizzico di orgoglio, Mazzarri dice “che se se sono tornato ad allenare in Italia, è perché volevo respirare le sensazioni di queste partite e di queste vigilie. Ma ora parliamo poco e facciamo tanti fatti. Fino alla fine”.
Mentre sul caso Petrachi ha glissato, sul Gallo il tecnico granata si è dilungato volentieri: “Speriamo che Belotti faccia il Belotti. A Genova l’ha fatto un po’ meno, perché nei giorni precedenti non era stato benissimo: ora è in forma, deve essere il nostro trascinatore”.














